Saper fare storytelling, per creare o rendere una storia coinvolgente, è fondamentale nella comunicazione con il donatore.
Non esiste una ricetta ideale per scrivere una storia o un post degno di essere definito tale, (aggiungerei purtroppo).
Ma guardiamo il lato positivo:
mettendo la creatività al primo posto, cimentarsi in questo genere di cose porterà sicuramente ottimi risultati, partendo da una scelta attenta del pubblico a cui vogliamo rivolgerci e l’obiettivo che vogliamo raggiungere.
A seconda che la nostra scelta, infatti, ricada sul fidelizzare i nostri donatori occasionali o nell’ampliare la nostra cerchia di potenziali donatori, diverso sarà il nostro modo di porci al potenziale donatore.
Ma allontaniamoci un attimo dalla teoria, andando dritto alla pratica: osservando diversi esempi presenti sul web, infatti, è possibile estrapolare qualche indicazione utile da utilizzare da subito nel nostro piano editoriale.
Creare o rendere una storia coinvolgente non significa per forza essere figli di Andersen.
Non bisogna inventare un fatto:
semplicemente reinventarlo.
E come utilizzare lo storytelling per trasformare i nostri post in contenuti di successo?
Semplicità, emozione e condivisione.
Quando penso ad un post su Facebook o Instagram che mi ha realmente colpito difficilmente lo immagino senza queste caratteristiche.
Un post, infatti, per essere efficace e soprattutto capace di poter animare i cuori dei nostri potenziali donatori dovrebbe essere:
- Semplice
per essere letto e condiviso da più persone possibile. Efficacia non è sinonimo di complicato! Teniamo in considerazione che si ha a che fare con delle persone e non con cyborg: la tecnologia è il futuro ma la qualità di un contenuto vale più di un piano editoriale da migliaia di euro.
- Emozionante
Se le persone non si emozionano, difficilmente potranno condividere la nostra missione. Il nostro obiettivo è trasformare colui che legge in parte della nostra missione: l’emozione è il principale mezzo per trasformare un estraneo in un donatore;
- Condivisibile
I social sono il modo più semplice per condividere e sensibilizzare tante persone alla nostra causa.
- La costanza
Quando si decidono i contenuti da pubblicare non siate selettivi. Non è necessario creare un racconto appositamente per un canale ma, molto più importante, è creare un piano editoriale che persegua in maniera costante gli stessi obiettivi per tutti i mezzi di comunicazione. Bisogna trovare una via intermedia, senza dimenticare di coniugare gli obiettivi che vogliamo raggiungere al canale più adeguato.
Storytelling: e voi, cosa ne pensate?
Non so se con questo articolo sia riuscita a convincervi o meno ad utilizzarlo, ma so che sicuramente varrebbe la pena provare o approfondire (date un’occhiata al corso di Paolo Ferrara-Terre des Hommes sul Digital Fundraising al Master in Fundraising di Forlì).
Lo storytelling rappresenta uno strumento efficace e non di certo un accessorio di moda.
È semplicemente empatia con cui arricchire i contenuti, un modo per poter interagire con i vostri follower, una possibile potenzialità con cui arricchire la comunicazione della vostra associazione e il vostro piano editoriale. Provare per credere!
Jessica Sanson
Fundraiser – Soccorso Clown
Studentessa Master in Fundraising 2018
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OPEN DAY Master in Fundraising di Forlì
Presentazione XVII edizione – Venerdì 12 ottobre H 15.30
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