Il sottotitolo di questo libro è esplicativo del potenziale che un breve testo come questo può avere per un lettore che lo legge con un “occhio nonprofit”. Il sottotitolo recita infatti “dare forza alle grandi idee e lasciar perdere i piccoli pensieri”. Ogni azienda nonprofit ha infatti dei grandi progetti, una grande mission (anche la più piccola azienda nonprofit infatti ha sempre mission di grande respiro, speranza, ambizione) e degli obiettivi da realizzare.
Questo testo è sicuramente da consigliare per chi dirige le aziende nonprofit ma anche per chi ricopre ruoli a livello manageriale e politico tali da influenzare e coinvolgere il terzo settore. La sua lettura aiuta ad uscire dalla mentalità a compartimenti stagni che spesso lega e rinchiude il terzo settore in ideologie o modalità operative che sono diventati oramai prassi senza senso.
Lungo lo scorrere delle pagine l’autore conduce il lettore in un sentiero che porta ad una meta precisa: aiutare il lettore nel sapere generare nuove idee, saperle valutare (quale l’idea buona e quale quella invece inefficace?), nel tradurre le idee positive in strategie che si realizzino. Non viene dimenticato il ruolo fondamentale della persona umana nel portare a termine un progetto e dunque il penultimo capitolo è tutto incentrato sulla figura del leader “big think”. Il tutto è “condito” da esempi tratti dal lavoro stesso dell’autore, dei suoi incontri con leader, con manager, con il personale di grandi e piccole aziende. Un testo che aiuta a gettare “il cuore oltre l’ostacolo” quando i sogni di una azienda nonprofit devono diventare realtà .
Bernd- H. Schimdt
Strategia big think
Etas, Milano, 2008
pag. 192
Recensione a cura di Valerio Melandri