Tecniche di Fundraising

5 errori da evitare in un mailing di acquisizione

Quando scrivi una lettera di raccolta fondi e crei non solo il testo, ma pensi al contenuto da aggiungere alla lettera, alla busta, insomma al cosidetto packaging del mailing devi evitare alcuni errori, specialmente se stai scrivendo questa lettera per la prima volta a dei nuovi potenziali donatori:

    1. Partire scrivendo la lettera: la lettera è l’ultima cosa che devi creare. Prima devi pensare che devi creare un mailing per trovare dei nuovi donatori (mailing di acquisizione). Dunque inizia a pensare a tutto quello che andrà a comporre il mailing (busta+lettera+volantino+gadget, etc.)

 

    1. Sviluppare l’idea dell’intero packaging e poi scoprire il suo costo: devi sapere quanto è il costo per ogni nuovo donatore che potrai acquisire e lo devi confrontare con il costo del precedente mailing per acquisizione nuovi donatori che hai fatto. Dunque pensa al packaging ma tieni d’occhio anche i costi. i costi possono essere anche superiori al precedente packaging ma allora devi ottenere un risultato migliore come numero di donatori acquisiti o donazioni ottenute.

 

    1. Mettere in fila le decisioni da prendere: quanto sarà lunga la lettera, 1,2,3 pagine? Che tipo di carta useremo? Che tipo di busta useremo? Piccola, grande, un formato speciale? Cosa inserisci nella busta oltre alla lettera? Cosa scrivi sulla busta? Usi dei colori, delle immagini particolari nella lettera o nella busta? Tutto il testo che hai preparato per il mailing dove lo inserisci? Stai attento a non voler dire troppo e dunque riempire di solo contenuto la lettera, il volantino.

 

    1. Cercare di attrarre l’attenzione solo con le parole: nella realizzazione di un mailing non bastano le parole per attrarre il potenziale donatore. Ci vogliono fotografie, vanno scelti i colori giusti, i toni giusti dei colori anche in relazione al tipo di messaggio che si invia, al brand dell’organizzazione nonprofit. Parole+colori+immagini devono riuscire a far capire al potenziale donatore che in quel packaging c’ è qualcosa da vedere, una storia da ascoltare, una persona da aiutare. Pensa che stai scrivendo per la prima volta a dei nuovi potenziali donatori? Cosa si aspetteranno da te, dalla tua organizzazione nonprofit? Come puoi fargli conoscere la tua organizzazione, i vostri progetti?

 

  1. Scrivere troppo: ricordati di non fare una lettera come se fosse la lista della spesa, cioè una sorta di tutto quello che la tua organizzazione ha fatto. Devi invece raccontare una storia, i progetti della tua organizzazione nonprofit possono potenzialmente diventare una storia da raccontare, da far immaginare al lettore. Devi concentrarti su un progetto, non su una lista di progetti e di quel progetto devi raccontare una storia. Quando editi la lettera evita paragrafi troppo densi, con scarsa punteggiatura. Il potenziale donatore non leggerà subito la lettera ma la scannerizzerà alla ricerca di contenuto interessante, magari di caratteri in grassetto, di un capoverso particolare, di una immagine coinvolgente.

Ed i due ultimi consigli:

  • rileggi la lettera che hai scritto a voce alta, sempre! E rileggila ad un tuo collega, amico, parente. Senti le sue reazioni, ascolta il suo parere. Non c’è uomo di marketing migliore che un tuo potenziale donatore!
  • ricorda che devi suscitare passione nella tua causa e che ci sono decine di cause simili alla tua, devi distinguerti! Guarda, osserva cosa fanno i tuoi concorrenti, guarda come comunicano ai loro donatori.
[Tratto in parte da Fundraising Success Magazine]