Tecniche di Fundraising

Cosa vuol dire relazione con il donatore? Il caso del Buono, Brutto e Cattivo

Mi è capitato recentemente insieme ad alcuni studenti di analizzare le modalità di comunicazione di alcune organizzazioni nonprofit, che utilizzano la pubblicità su Google per promuovere l’adozione a distanza. Abbiamo fatto una semplice ricerca cercando su Google.it la parola “adozione a distanza”. Gli esempi (li trovi anche alla fine di questo articolo) che si riportano sono utili non solo per chi fa fundraising online. ma anche per chi è a contatto con i donatori.

3 esempi

Sono saltati fuori TRE comportamenti veramente diversi fra le organizzazioni nonprofit. Che sono così sintetizzabili:

  • il buono

due casi su tutti. Guarda come Save The Children e Terre des Hommes chiedono una adozione a distanza. Cliccando su link si va a finire su una landing page specifica per Terre des Hommes, cioè non sul sito dell’associazione bensì su una pagina dove si presenta esclusivamente l’adozione a distanza. Stessa cosa per Save the Children che oltretutto non ha fatto una landing page ma una mini-sito specifico. Inoltre entrambe non chiedono subito di adottare un bambino, bensì di fornire alcuni dati per poter ricevere informazioni.

  • il brutto

il brutto è colui che magari crea un mini-sito specifico ben curato graficamente, una landing page perfetta ma invece che dare la possibilità di ricevere comodamente a casa o via email informazioni sull’adozione a distanza, chiede subito di aderire all’adozione

  • il cattivo

quelli che pubblicizzano l’adozione a distanza su internet come se fosse un volantino cartaceo.
Lunghe liste di informazioni noiose senza foto che circostanzino il discorso, file in pdf da scaricare e inviare via fax per avere informazioni o fare l’adozione (senza possibilità di interazione attraverso il sito). O peggio ancora: si clicca sulla pubblicità e si viene diretti su una pagina generica del sito dell’associazione. E ci si deve mettere alla ricerca di dove sono le informazioni relative all’adozione a distanza

 

Le differenze?

  1. Le organizzazioni che hanno capito come devono relazionarsi con il donatore non chiedono subito l’adozione a distanza, non chiedono subito una donazione, ma chiedono alcuni dati per poter contattarti direttamente (Save The Children chiede anche l’ora in cui ti può chiamare, e questo giustifica quello di cui si è parlato a lungo sul blog di Daniele Fusi &C.)
    E’ un po’ come quando si inizia a conoscere una persona che magari potrà diventare un tuo amico,. Magari non ti confidi subito, non lo inviti subito a casa tua ma cerchi a poco a poco di instaurare un rapporto, un passo dopo l’altro.
  2. Le parole utilizzate: bella l’idea di mettere già nell’annuncio pubblicitario su Google una idea del livello di donazione richiesto (un caffè al giorno, 15€ al mese, 18€ al mese)
  3. I click: a volte servono 3,4,5 click per arrivare a poter ottenere informazioni sull’adozione a distanza una volta giunti sul link pubblicizzato tramite Google.it

[tutto quello che qui ho scritto è il risultato di una lezione tenuta con alcuni studenti dove insieme abbiamo analizzato le varie pagine relativi alle adozioni a distanza dei siti internet di alcune associazioni nonprofit, dunque il credito di questo articolo va anche a loro] Precisazione: per buono, brutto e cattivo non si intende minimante un giudizio sull’operato dell’organizzazione nonprofit nè sulla modalità di rapporto fra associazione e donatore.