Tecniche di Fundraising

Database e fundraising: l’utilità di un database per la raccolta annuale

Database e fundraising vanno a braccetto. Perché raccogliere fondi ogni anno può essere un lavoro duro e difficile. Ma non se conoscete i vostri donatori… 

Tutte le organizzazioni nonprofit ogni anno sono alle prese con la ricerca di fondi per continuare a portare avanti il lavoro quotidiano. Si parla dunque della cosiddetta raccolta annuale. È la base da cui partire per costruire una raccolta fondi che sia fondamento per future grandi donazioni e donazioni pianificate.

Per fare ciò molte organizzazioni nonprofit danno via a campagne di direct mail, riponendo in esse molte speranze. Ma oltre al costo, spesso le organizzazioni nonprofit non sanno chi siano veramente i nuovi donatori che vogliono raggiungere. Questo rende il direct mail una iniziativa costosa e non efficace per le strategie della nonprofit.

COSA FARE ALLORA?

Ecco, quindi dove guardare: in quello che già si ha. Una tattica utile anche per non sprecare soldi (il donatore guarda ai costi del fundraising!!) e per migliorare la propria raccolta fondi:

  • Avete un database dei vostri donatori? Sapete quante volte donano alla vostra organizzazione? Se i vostri donatori hanno continuato a donare almeno 3 volte negli ultimi dieci anni (o nel 60% del tempo) allora forse sono pronti per il grande salto. Per aumentare il loro livello di donazione o fare una donazioni pianificata.
  • Se è così allora smettete di chiedere 10-20€ al vostro donatore. Provate a chiedere una donazione maggiore (ma sempre legata ad un progetto reale).
  • Se non è così allora pensate a quante volte avete chiesto una donazione al vostro donatore. Più di 6 volte in un anno? Forse è troppo. Forse inviare una lettera ogni 2 mesi al vostro donatore è eccessivo.

E’ DUNQUE FONDAMENTALE NEL FUNDRAISING AVERE UN DATABASE. PERCHÈ?

Perchè grazie ad una buon database si possono capire “i gusti” del donatore. Esempio:
un museo che inaugura una mostra di arte moderna e invita i propri donatori potrà capire quali di questi sono interessati a questo genere d’arte e dunque non gli invierà più una richiesta di donazione per sostenere le collezioni antiche del museo, ma casomai per promuovere una nuova acquisizione di arte moderna. E se il donatore risponderà positivamente si potrà passare da un rapporto impersonale come spesso è il direct mail ad una sollecitazione fatta di persona, “faccia a faccia”.

FATE CAPIRE AI VOSTRI DONATORI COME VENGONO USATE LE LORO DONAZIONI

Se non hanno chiaro questo non doneranno in futuro e sicuramente non aumenteranno le loro donazioni.

3 CONSIGLI per una buona raccolta annuale

  • Identificate quei donatori che donano costantemente alla vostra organizzazione (almeno 3 volte negli ultimi 5 anni) e guardate quando donano, se nello stesso mese o nello stesso periodo. Se questa è una costante (esempio dona sempre a Maggio) allora perchè non inviargli una richiesta proprio in quel periodo? Potrebbe avere ritorni straordinari questa iniziativa in termini di risparmi di costi ed aumento della fedeltà del donatore. E se dona, allora non inviategli altre richieste di donazione, ma nei 2-3 mailing che volete inviargli durante l’anno inviategli notizie, aggiornamenti sui progetti per cui ha donato, oppure ditegli semplicemente GRAZIE.
  • Testate i vostri appelli. Prima di tutto non crediate che testare sia solo “roba da grandi”, anche se avete 300 nomi nel vostro database provate a fare questo esperimento, inviate 100 lettere ai vostri donatori, 100 ad amici dei donatori che da questi vi sono stati segnalati, 100 indirizzi lettere a persone che vivono vicino al luogo dove operate ma che non conoscono la vostra organizzazione. Personalizzate il testo della lettera, rendete la busta semplice ma professionale (basta anche un timbro con un logo fatto bene) e aspettate di valutare i ritorni.
  • Non chiedete sempre e solo denaro. Il miglior donatore è un donatore fedele, ma lo si mantiene anche se non sempre gli chiedete una donazione (è un po’ come se si incontra un amico ed ogni volta gli si chiede un favore, non ci avete mai pensato?). In sostanza: fate sentire importante per voi il vostro donatore e non solamente un nome nel vostro database.