Il valore di girare un video per la propria organizzazione nonprofit aumenta se questo video viene visto e se il messaggio che viene dato riconduce ad una azione concreta che chi sta guardando il video può fare.
Un bell’articolo del blog EndlessPain ci ricorda come non sempre un video girato in modo perfetto, professionale sia sinonimo di visioni maggiori del video e conversioni (per conversioni intendo persone che vedendo il video poi visitano il sito, scaricano una scheda, fanno una donazione).
L’articolo prende in esame due video (1–2) e un medesimo discorso si può fare anche per l’Italia, perchè tre video di tre grandi organizzazioni hanno avuti differenti numeri di visioni?
Il primo video di Tdh Italia ha avuto più di 2000 visite, il secondo di CBM Italia 194 visioni, il terzo dell’Istituto San Raffaele 62 visioni.
QUALI DUNQUE le LINEE GUIDA DA SEGUIRE PER FARE VIDEO CHE VENGANO VISTI E SI CONVERTANO IN DONAZIONI?
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1- I video devono essere brevi. Già 4-5 minuti possono essere eccessivi per catturare l’attenzione del potenziale donatore
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2- Video professionale NON SEMPRE significa video che viene visto. Guarda quello del San Raffaele, racconta una storia come gli altri video?
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3 – Anche se hai fatto un video che racconta una storia hai poi gli strumenti pronti per diffonderlo? Terre des Hommes ha un responsabile raccolta fondi che è anche un blogger attivo sia nel che nel , mentre sia CBM che l’Istituto San Raffaele non sembrano avere strumenti di interazione diretta online con i sostenitori.
GUARDA DI SEGUITO I VIDEO CHE HO CITATO:
[Foto di slack 12 sotto licenza Creative Commons]