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Il prezzo della gratuità

È convinzione comune, e lo confermano anche le diverse teorie economiche, che il principio di gratuità rimandi più alla sfera privata che non a quella pubblica, dell’economia o della politica. Il presente studio intende contraddire tale prospettiva dimostrando che questo principio deve trovare spazio di espressione ovunque, anche in economia sia essa pubblica o privata. È quanto già avviene nell’esperienza dell’Economia di Comunione.
Nata da un’ispirazione originale di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, tale teoria economica dà vita ad imprese che, pur restando tali (dunque efficienti e competitive), trasformano la loro vita economica in un luogo e strumento di solidarietà e di condivisione. Lo studio di Luigino Bruni, coniugando economia, filosofia, antropologia e storia, rilegge tale esperienza offrendo nuovi e avvincenti spunti di riflessione.
Solo pochi anni fa un libro che avesse avuto la parola “gratuità ” inclusa nel titolo non sarebbe stato associato a faccende economiche. La ragione di questo cambiamento è da ricercare nel fatto che più aumenta disponibilità di merci, più sentiamo la scarsità dei beni, in particolare avvertiamo un’enorme indigenza di “beni relazionali”, beni che si creano proprio attraverso la dimensione della gratuità .
Questa nuova ottica economica non è solo una teoria ma è applicata e si concretizza nell’esperienza dell’Economia di Comunione, un progetto studiato da tempo dall’autore e che costituisce un importante laboratorio di “economia civile”.

Il prezzo della gratuitÃ
di Luigino Bruni
Città Nuova, Roma, 2006
pag. 176