Solitamente il settore nonprofit e chi vi lavora deve avere la prerogativa dell’onestà e la capacità di mantenerla nel tempo. Gli stakeholder, i donatori, i cliente dell’azienda nonprofit cercano infatti in essa non solamente un’organizzazione seria ed affidabile ma anche delle persone che si differenzino da un abile e maldestro venditore.
La fiducia, come è risaputo, è alla base della possibilità e capacità dell’azienda nonprofit di sopravvivere nel tempo. Questo libro, scritto da due docenti universitari, è sorprendentemente fresco ed attuale (fu pubblicato inizialmente nel 1987) ed è un’analisi molto approfondita dei vari comportamenti che “abili adulatori” possono mettere in pratica per venderci idee, prodotti e servizi che non desideriamo o di cui non abbiamo bisogno.
Il taglio del libro, anche se gli autori sono entrambi docenti di psicologia sociale presso università francesi, non è assolutamente accademico, nè utilizza un linguaggio di ricerca, anzi la lettura è facile, scorrevole e arricchita di esempi che contestualizzano i vari capitoli. La messa in pratica di quanto scritto è pero legata molto all’esistenza, nel lettore, di una limpida etica professionale.
Il libro risulta dunque utile per chi, direttore di azienda nonprofit ma anche fundraiser o ethic officer, è alla ricerca di un metodo per individuare, distinguere e respingere i tanti “venditori di fumo” che purtroppo possono essere presenti anche nel settore nonprofit.
Piccolo trattato di manipolazione ad uso degli onesti
di Robert-Vincent Joule e Jean-Lèon Beauvois
Rizzoli, Milano, 2005
Pag. 314