Arrivati all’ultimo appuntamento dell’anno con le recensioni di libri sul tema del fundraising, dedico questo spazio ad un argomento ancora piuttosto nuovo, in Italia. O meglio: di cui si parla da qualche tempo ma che, a dire il vero, è ancora un illustre sconosciuto ai più.
Il fundraising per la politica.
Da un paio di anni seguiamo il tema, per lavoro e per interesse professionale, e qualche tempo fa ci è stato chiesto di scriverne, realizzando un manualetto ad uso e consumo pratico di coloro che – dall’interno di partiti, movimenti, organizzazioni politiche – intendessero avviare un’azione finalizzata al fundraising.
Ed è per questa ragione che il manualetto – intitolato “Partiti low cost? Dieci consigli per una politica più responsabile e trasparente” – ha un approccio e un taglio volutamente pratico e propone, per ciascun tema, percorsi possibili e analisi di quello che fanno “gli altri”, ovvero i partiti e movimenti nei Paesi in cui il fundraising per la politica è realtà acquisita. E, parlandone in questa sede, si vuole contribuire al dibattito sul tema e alla raccolta di spunti e opinioni.
Nell’affrontare le questioni alla base del fundraising – dall’identità e i valori alla definizione dei fabbisogni, alla necessità di definire in modo corretto (nodo davvero centrale e auspicabile per la politica italiana!) le relazioni con i sostenitori e all’individuazione degli strumenti con cui approcciare la raccolta fondi, fino all’amministrazione etica – ciascun tema è stato trattato con una introduzione “tecnica” all’argomento, declinato poi dal punto di vista di una sua applicazione al tema “politica”.
Al centro – è evidente – è la reputazione che i partiti e, in generale, le organizzazioni politiche dovrebbero saper costruire/ricostruire con i propri sostenitori/elettori, non solo nel mese precedente gli appuntamenti elettorali ma (come viene fatto nei Paesi in cui il tema è più “maturo”) come approccio permanente alla relazione – che, sola, è in grado di portare ad un fundraising stabile e dunque alla sostenibilità delle organizzazioni.
Il tema è, anche in queste ultime settimane, di grande attualità e più volte ripreso – non da ultimo, le cene finalizzate al fundraising organizzata dal Presidente del Consiglio. E’ un cambiamento forte rispetto al passato, sul quale si giocherà una parte della sostenibilità delle organizzazioni politiche e che, qualunque sarà la direzione che verrà intrapresa dai singoli attori, modificherà in qualche modo la struttura del sostegno alle formazioni politiche che storicamente ha caratterizzato l’Italia.
Ad oggi tracciare una direzione univoca appare davvero compito arduo ma, in ogni caso, quello che è invece evidente è che anche le organizzazioni politiche italiane “si trovano di fronte a nuove sfide, alla necessità di cambiare faccia e approccio per ricostruire il rapporto con i propri stakeholder, i cittadini”.
Il libro vuole essere una lettura semplice e concreta, rivolta “ai curiosi e, in particolare, a chi vive la politica sul campo o nei pressi del campo” per cominciare ad approcciare il tema in modo più consapevole.
Insieme a questo, è utile ricordare alcuni tra gli ultimi contributi sul tema che, per gli interessati, possono costituire spunti utili all’approfondimento: in primo luogo una interessante intervista a Valerio Melandri su Italia Oggi e il manuale di R. Picilli e M. Ripoli dal titolo “Fundraising e comunicazione per la politica” (ed. Rubbettino, 2014).
Titolo: Partiti “low cost”? Dieci consigli per una politica più
responsabile e trasparente
Autori Simona Biancu, Alberto Cuttica
Editore: Edizioni Epoké
Pagine: 132
Edizione: 2014
Prezzo: € 12,00