Tecniche di Fundraising

“Siti web al microscopio”: Save the Children Italia Onlus

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Inizia oggi una nuova rubrica mensile su Fundraising.it, “Siti web al microscopio“, in cui analizzeremo i siti web di grandi organizzazioni internanzionali ma anche piccole organizzazioni locali. L’obiettivo è quello di approfondire gli aspetti positivi e le varie debolezze, ma soprattutto scovare qualche spunto interessante da poter mettere in pratica già da subito sul vostro sito web. L’analisi si articola su 6 aspetti: l’usabilità, la grafica, i contenuti, il fundraising, il web 2.0 e la web reputation.

Come primo sito ho scelto quello di Save the Children Italia Onlus. Ma ora bando alle ciance e sotto a chi tocca!

 

Usabilità: 4 su 5

 

L’usabilità, cioè la capacità di un sito di massimizzare la user experience, è l’elemento chiave che determina il successo del sito stesso in quanto in grado di far percepire l’utilità per l’utente e l’efficacia/efficienza nella soddisfazione dei propri bisogni informativi e non.

Il sito di Save the Children risulta molto attento a questi aspetti. La navigabilità è buona, l’utente riesce a trovare immediatamente e con un semplice click ciò che cerca, sia attraverso un menù ben strutturato, semplice e con un adeguato utilizzo dei colori, sia attraverso un’efficace motore di ricerca interno. Anche nelle pagine interne l’utente è sempre in grado di individuare in che parte del sito si trova, come tornare indietro oppure cambiare ambito di approfondimento.

Il punto debole, anche se minimo, è rappresentato dalla mancanza di alcuni piccoli accorgimenti in grado di migliorare l’accessibilità, ad esempio la predisposizioni di diverse versioni accessibili del sito (elevato contrasto ecc.) e la possibilità di aumentare o diminuire il carattere (anche se ciò è ugualmente possibile attraverso funzioni proprie dei browser). Inoltre nell’epoca del boom dei dispositivi mobili, sicuramente la predisposizione di una versione appositamente disegnata per il mobile ne faciliterebbe la navigazione, evitando all’utente di dovere continuamente accrescere o diminuire la dimensione di visualizzazione (anche se ciò può avvenire con semplici “pizzichi” dello schermo a lungo andare infastidisce l’utente).

 

Grafica: 4,9 su 5

 

Il sito di Save the Children rappresenta un ottimo esempio di utilizzo della grafica per facilitare l’esperienza del utente. L’home page è molto pulita, vengono utilizzati pochi colori, in particolare quello istituzionale. Non ci sono soluzioni grafiche che distraggono l’attenzione del donatore, come banner dinamici ecc.

Sono stati utilizzati pochi font (sans-serif e handwriting) che risultano facilmente leggibili. Molto carina la soluzione di diversificare il colore dei link a seconda della diverse sezioni.

 

Contenuti: 4,1 su 5

 

contenuti sono ben strutturati, chiari e facilmente identificabili. Come la quasi totalità dei siti non profit Italiani, anche quello di Save the Children è vittima della tendenza a far prevalere quasi esclusivamente i testi nelle pagine interne, ricorrendo in modo sporadico e “timido” a immagini, infografiche, grafici, filmati per veicolare in modo più diretto ed emotivo i contenuti.

 

Si possono però trovare all’interno del sito diversi tentativi di liberarsi da queste “catene invisibili”:

  • la parte di fundraising è arricchita da immagini e soluzioni grafiche che però ricoprono più un ruolo complementare al testo che non sostitutivo del testo;
  • la struttura piramidale dei contenuti e delle pagine fa si che quelle con maggior testo e che richiedono maggior impegno nella lettura siano destinate ad utenti che sono veramente interessati ad approfondire l’argomento;
  • nella sezione del bilancio sono stati utilizzati dei grafici che mostrano in maniera diretta ed immediata i dati che maggiormente interessano ad un utente medio.

Molto intelligente e carina poi l’idea di abbinare, in particolare nelle pagine di raccolta fondi, alle singole modalità di donazione il contatto diretto della persona referentecon la foto, il numero di telefono interno e la mail. In questo modo cerca di creare da subito una relazione “umana” tra il potenziale donatore e l’operatore dell’organizzazione. Da sottolineare la scelta di foto “calde” (ad esempio con persone sorridenti e allegre).

Infine positivo l’inserimento nel footer di quelle pagine che solitamente non vengono lette da nessuno ma che se poi mancano sicuramente diventeranno motivo di lamentela da parte di qualcuno. Mi sto riferendo alle faq, la privacy, le policy, press room ecc. In questo caso mancano alcune meno rilevanti, tra le quali l’indicazione chiara della tipologia di licenza sotto la quale vengono rilasciati i contenuti del sito (copyright oppure creative commons).

 

Fundrasing: 4,4 su 5

 

Il sito è sicuramente fundraising oriented. La voce del menù “Cosa puoi fare tu” è la prima nell’ordine e articolata per tipologia di potenziale donatore: individuo, azienda oppure volontario. All’interno delle varie voci il donatore viene accompagnato e stimolato alla donazione in molto efficace, con immagini, causali di donazioni ecc. Inoltre, per le principali campagna sono stati realizzati dei mini siti ad hoc orientati maggiormente al coinvolgimento emotivo attraverso video, immagini, testimonial ecc.

La parte della donazione online è ben strutturata, semplice e completa. Da segnalare un piccolo problema con la casella per l’indicazione dell’importo nel caso in cui questo sia libero. A donazione conclusa positivamente il sostenitore viene ringraziato direttamente con una specifica schermata e con una mail parzialmente personalizzata. In entrambe le comunicazione viene messo in primo piano la possibilità di fruire di benefici fiscali.

Anche l’area legata ai volontari è ben strutturata, completa e stimolante.

Ultima osservazione: il sito di shopping solidale (Save the Children – Lista dei desideri) è ben segnalato tra le varie modalità di donazione anche se non trova una ampia visibilità nella home page, se non nei momenti “caldi” (Natale, Pasqua, Festa della mamma ecc.).

 

Web 2.0: 2,4 su 5

 

Sicuramente l’integrazione del sito con il web 2.0 è il punto debole di questo sito. In home page l’unico riferimento ai vari profili sui social network è nel footer, con i link a Facebook, Twitter e Youtube, e nell’header con il widget “Mi piace la pagina” di Facebook. Qui manca sicuramente una piccola area con il flusso di comunicazioni in tempo reale sui diversi social network, anche se probabilmente la scelta di non inserirlo dipende dalla volontà di non appesantire la pagina stessa.

Non tutte le pagine interne sono predisposte per essere condivise sui vari social e nella sezione “Informati” manca una pagina legata alle voci dal “web 2.0”. Sicuramente positiva la presenza di un blog interno al sito, anche se non costantemente aggiornato (problema ricorrente di moltissimi blog).

Va però segnalalto che invece i mini siti legati a specifiche campagna sono molto più web 2.0 oriented.

 

Web reputation: 4,1 su 5

 

La web reputation è stata valutata principalmente sotto due punti di vista. Il primo riguarda il posizionamento all’interno dei motori di ricerca. Il risultato è stato buono, sia con chiavi di ricerca specifiche che generiche (alcune delle quali molto competitive come “adozioni a distanza”).

Il secondo punto di vista riguarda direttamente come si parla dell’organizzazione nel web e cioè la presenza tra i primi risultati dei motori di ricerca di pagine altamente critiche oppure molto positive nei confronti dell’organizzazione. Da una breve ricerca mirata ad evidenziare aspetti negativi (con parole chiavi “scandalo”, “non donare” oppure “critiche”) emerge un unico episodio, commentato e diffuso nel web, legato ad un iniziativa in memoria di Michael Jackson. In generale però dai vari risultati emerge un’immagine positiva e impegnata nella tutela dei bambini.

 

TOTALE: 4,0 su 5

 

Conclusioni

 

Il sito di Save the Children rappresenta un’ottimo esempio per il mondo non profit italiano. Sicuramente ci sono diversi aspetti che potrebbero essere migliorati (soprattutto legati al web 2.0 e al maggior utilizzo di materiale grafico) ma in generale offre molteplici spunti interessanti.

Andando ad osservare quali sono gli elementi che rendono così efficace il sito, ci si accorge che si tratta di piccoli accorgimenti che non richiedono particolari competenze informatiche e neppure elevati investimenti economici. La chiave risiede nel mettersi nei panni dei potenziali utenti/donatori e pensare a quali sono le loro reali necessità  e cosa si aspettano di trovare.

NOTA METODOLOGICA

 

Per valutare i 6 ambiti del siti sono stati individuati una serie di parametri a cui è stato attribuito un punteggio da 0 (completamente negativo) a 4 (ottimo) e un peso da 1 (poco rilevante) a 3 (molto rilevante). I vari risultati intermedi e i finali sono espressi in quinti da un valore di 0 (molto negativo) a 5 (ottimo).