“Un futuro da precari?” si interroga sulle opportunità professionali che attendo le giovani generazioni. La competizione internazionale, il lavoro nero e sommerso, la poca occupazione sono sfide insormontabili per l’Italia? La fatiscenza del sistema scolastico ed universitario è una variabile indipendenti che affievolirà la creatività e l’intraprendenza? La politica cosa può fare per contrastare le tendenze negative di un mercato del lavoro, quello italiano, che è definito il peggiore d’Europa?
Gli autori propongono di spostare il baricentro della discussione dalle modifiche contrattuali introdotte dalla Riforma Biagi (che hanno prodotto e continuano a produrre guerre di “religione”) ad una maggiore comprensione dell’atteggiamento positivo con il quale si dovrebbe riflettere sul lavoro.
Non sono i contratti flessibili, atipici e con contenuto formativo a produrre precarietà , bensì una mentalità (presente nei genitori quanto nei figli) pessimistica e rivolta al passato. “Precario è chi il precario lo fa” sostengono gli autori, proponendo di fondare sull’occupabilità (cioè sulla qualità professionale) la stabilità della carriera (e non sul contratto a tempo indeterminato, visto che le aziende chiudono o possono ristrutturarsi).
Sacconi e Tiraboschi hanno il coraggio di individuare come elemento di incertezza per le future generazioni non tanto le forme di contratto flessibili, quanto unÂ’assenza della concezione di lavoro come vocazione e utilizzo dei propri talenti (considerando anche i propri limiti). Importanza strategica viene attribuita allÂ’educazione (superiore e universitaria) la quale deve legarsi al territorio, educazione come base essenziale di conoscenza per un processo di apprendimento continuo.
“Un futuro da precari?” è un libro per i genitori (spesso cantori della società senza lavoro sicuro) e per i giovani (che devono imparare fin da subito a scegliere in base alla proprie inclinazioni e svilupparle, unico modo per assicurarsi la stabilità lavorativa).
Un futuro da precari
di M. Sacconi, M. Tiraboschi
Mondadori, Milano, 2006
pag. 227