Lettera Fundraising
Tecniche di Fundraising

I 7 errori da evitare quando scrivi una lettera al donatore

Quali sono gli errori più comuni che possiamo trovare in una lettera di fundraising?
È bene non incappare in alcuni errori quando scriviamo una lettera di fundraising. Sono errori comuni e banali, che potrebbero però compromettere gli obiettivi della nostra charity. Scopriamo insieme come scrivere un’ottima lettera al nostro donatore.

Forse ti stai chiedendo se inviare lettere cartacee abbia ancora senso. Ed ecco il primo errore! Non sottovalutare l’importanza della comunicazione cartacea. Il Direct Mail Marketing, la buon vecchia lettera inviata via posta, anche nell’era della comunicazione digitale non ha perso il suo appeal. Tanto che si rivela, ancora oggi, un potente strumento per comunicare e costruire una relazione fruttuosa con i donatori.

Vediamo 7 errori  da non commettere per rendere più efficace la tua lettera di fundraising

Errore n. 1 – Non avere un piano

A volte può capitare di scrivere una lettera di successo al tuo donatore in preda a un attacco di ispirazione.
È una tattica che può funzionare, in rare circostanze. Nel lavoro di tutti i giorni, quello che conta è avere piano. Cioè bisogna rispondere alle seguenti domande:

  • A chi sto scrivendo?
  • Perchè sto scrivendo a queste persone?
  • Perchè queste persone dovrebbero rispondere facendo una donazione?

Attenzione però alla mancanza di flessibilità! Bando a programmazioni imbalsamate che vengono stilate all’inizio dell’anno. Resta flessibile ai cambiamenti e dunque alle opportunità che possono verificarsi durante l’anno.

Errore n. 2 – Iniziare subito scrivendo la lettera

E’ evidente che in una lettera non si esaurisce tutta la creazione di un mailing. C’è da decidere tutto il pack:

la busta, colore, forma e dimensioni
la carta della lettera
il modulo di donazione
l’eventuale volantino, brochure o omaggio.

Tutti questi aspetti rinforzano quanto già scritto nella lettera. Non sono dettagli, sono parte integrante del mailing!
E vanno inseriti in un piano ben preciso per la creazione di un ciclo di comunicazione.

Errore n. 3 – Non pensare a cosa inserire nella busta oltre la lettera

Se scrivi una lettera al donatore e poi non inserisci nella busta del materiale che possa rinforzare quanto dici potrebe essere un errore.
Se parli di trasparenza perchè non inserire un volantino con un grafico delle spese di raccolta fondi che la tua onp effettua?
Se parli del lavoro dei tuoi cooperanti o dei tuoi medici perchè non inserire una loro testimonianza oppure quelli di pazienti, beneficiari del lavoro della onp?
Tutto questo deve essere deciso, pianificato come si diceva al punto 1). Una buona risposta nel direct mail non dipende dunque solamente se e come si chiede una donazione, ma se riesce a dare una ragione in più, un rinforzo, una parola per convincere a donare.

Errore n. 4- Dimenticare di chiedere

Se scrivi per la prima volta una lettera di richiesta fondi non devi essere impaurito dal chiedere una donazione, devi essere chiaro nel far capire cosa vuoi. Tu vuoi una donazione.. Non bisogna essere titubanti quando si fa la richiesta di donazione “per favore, dona ora” unitamente alle ragioni per cui dovrebbe donare va bene. Non chiedere “Dammi il tuo supporto” è un termine troppo generico.

Errore n. 5 – lasciar riposare i donatori dopo che hanno dato un contributo

Spesso si pensa che chiedere un’altra donazione troppo presto possa far arrabbiare o turbare i donatori.

Anche se l’idea viene da un buon proposito di cura dei donatori, non è corretta. Infatti se un donatore ha donato da poco, è più probabile che doni ancora. I donatori caldi infatti si sentono più legati alla vostra organizzazione, credono alla vostra mission e gli piace quello che fate.

Quindi, per favore, non decidere per i tuoi donatori che non vogliono donare! Alcuni possono sentirsi così, ma non fare questa scelta al posto loro!

Errore n. 6 – Una scrittura “mielosa” o polemica

Quando scriviamo una lettera al donatore spesso scriviamo di una storia vera, raccontiamo la vita di una persona. Attenzione però a non essere troppo drammatici o eccessivamente “mielosi” nella scrittura, troppi aggettivi e avverbi possono realmente rendere non credibile quello che viene scritto.

Chi scrive per la prima volta una lettera di raccolta fondi spesso si perde in descrizioni polemiche sul perchè esiste la povertà o sul perchè vengono compiuti abusi su persone o animali. Una lettera però rimane sempre quello che è, cioè un pezzo di carta scritto direttamente ad un’altra persona, via dunque i trattati di politica, la filosofia o toni troppo giornalistici (tipo da “soldato al fronte”. Al massimo si possono inserire rinforzi con testimonianze di cooperanti, beneficiari, volontari, dottori).

Errore n. 7-  Non scrivere lettere lunghe

Spesso le lettere più lunghe funzionano meglio di quelle più corte.

Lo so, odi le lettere lunghe e non le leggeresti mai. Ma ricordati che tu non sei il tuo donatore. Molti test hanno dimostrato che i donatori rispondono meglio alle lettere più lunghe. Perché?

  • Ci sono diversi i fattori che spingono persone diverse a donare. Una lettera più lunga lascia più spazio per coprire questi diversi fattori.
  • La maggior parte delle persone leggono le lettere saltando di qua e di là. In una lettera più lunga ci sono più punti che possono catturare l’attenzione del lettore.
  • Una lettera lunga trasmette importanza e maggiore credibilità rispetto ad una più corta.
  • È probabile che ad alcuni donatori piaccia prendersi il tempo per leggere una lunga lettera con calma.

Se i vostri risultati mostrano che le lettere più lunghe funzionano, seguitele e non lasciate che i vostri sentimenti vi impediscano di inviare la lettera più efficace.