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Art Bonus: cosa cambia per la cultura italiana?

Nel 2014 con la Legge n. 106 è entrato in vigore in Italia il c.d. Art Bonus che concede importanti benefici fiscali a chi effettuerà donazioni per sostenere la cultura del nostro paese. Un cambiamento epocale e un’opportunità senza precedenti per lo sviluppo della cultura in Italia. Sulla carta l’Art Bonus dovrebbe spingere persone fisiche e persone giuridiche a investire nel patrimonio culturale italiano. Un patrimonio, lo ricordiamo, che per quantità e qualità non ha eguali nel mondo. La necessità di mantenere una così ampia quantità di beni culturali, ha imposto il reperimento di nuovi capitali e l’Art Bonus sembra la soluzione più appropriata.

Ma come funziona l’Art Bonus? Quali risultati ha prodotto fino ad oggi?
Carolina Botti di Ales Spa ha concesso un’intervista a Fundraising.it per fare il punto della situazione.

 

Dall’introduzione dell’Art Bonus, quanto è stato raccolto con questo strumento?

I numeri indicano una chiara crescita esponenziale delle donazioni Art Bonus nel suo secondo anno di vita: il 5 gennaio 2016 sul portale ufficiale Art Bonus si contavano 388 enti in cerca di donatori, 1.500 mecenati che avevano donato, 405 interventi da realizzare con Art Bonus, 57 milioni raccolti in tutta Italia. Esattamente un anno dopo, 2 gennaio 2017, gli enti con raccolte fondi con Art Bonus sono saliti a 860, i mecenati che hanno donato sono circa 4.000, gli interventi 1.100, e oltre 140 i milioni di euro raccolti.

Quali sono i donatori che rispondono meglio a questo strumento?

Le tre principali categorie sono le persone fisiche (oltre 2.500), le Fondazioni bancarie (oltre 600 donazioni) e le imprese (oltre 1.000). Lo strumento quindi raccoglie consensi da tutte le tipologie e la grande novità sono proprio i privati. Dal punto di vista economico prevalgono sia imprese che Fondazioni bancarie.

Chi vuole beneficiare dell’Art Bonus su cosa deve puntare nella propria comunicazione?

Trattandosi prevalente di enti pubblici, c’è una questione di fiducia da (ri)creare: per cui bisogna ben comunicare la validità del progetto e di chi lo gestisce rassicurando i mecenati sul buon fine della donazione.

 

Per saperne di più non perdete Chiamata alle arti: costruiamo un nuovo mecenatismo per la cultura con l’Art Bonus di Carolina Botti e Lisa Giovannitti, solo al Festival del Fundraising.