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Economia aziendale 4 dummies: guida pratica al bilancio sociale per la tua nonprofit

Parlare di bilancio può sembrare noioso e complicato, tra numeri, voci e sezioni.
Ma non preoccuparti! Se questi numeri raccontano una storia, allora tutto cambia e la faccenda diventa molto più interessante, sia per te, che sei un fundraiser, sia per i tuoi donatori.
Per una nonprofit, il bilancio sociale si potrebbe considerare un vero e proprio strumento di comunicazione, che va oltre la semplice contabilità, e può mostrare l’impatto reale che la tua organizzazione ha sulla comunità.
Proviamo a vedere, passo dopo passo, qualcosa sui bilanci: in modo pratico e semplice partiremo dal bilancio d’esercizio, fino ad arrivare al bilancio sociale, per capire che cosa può essere utile alla tua nonprofit.

Bilancio d'esercizio: cos'è?

Prima di addentrarci nel bilancio sociale, facciamo una breve panoramica su quello che è il bilancio d’esercizio. Possiamo dire che si tratta di un documento tecnico obbligatorio, che raccoglie informazioni finanziarie organizzate secondo i riferimenti di legge (articoli 2424, 2425 e 2427 del Codice Civile) e solitamente è composto da tre documenti principali:

  • Stato Patrimoniale 
  • Conto Economico
  • Nota Integrativa 

Stato patrimoniale

Lo stato patrimoniale possiamo immaginarlo come una fotografia dell’azienda scattata il 31 dicembre di ogni anno. È diviso in due sezioni contrapposte: a destra troviamo la parte delle passività, quindi da dove provengono i finanziamenti e quanto debito ha l’azienda. 
A sinistra, la parte delle attività indica come sono state utilizzate le risorse, ad esempio investimenti in immobili o attrezzature.
Le due sezioni devono sempre bilanciarsi, quindi la somma deve essere uguale.

Conto economico

Diversamente dallo stato patrimoniale, il conto economico lo possiamo immaginare come un film che racconta la storia finanziaria della nostra azienda durante l’anno: dal 1° gennaio al 31 dicembre.
Qui vengono riportati tutti i ricavi e i costi, seguendo una struttura scalare, quindi partendo dai valori più alti e scendendo verso il risultato finale, che può essere l’utile o il deficit.
Le aree principali che troviamo nel conto economico sono:

  • Area della Produzione: dove si trovano i ricavi e i costi della produzione.
  • Area Finanziaria: legata agli interessi bancari. 
  • Area Straordinaria: le attività non principali dell’azienda. 
  • Risultato Finale: utile netto dopo le imposte.

Nel mondo nonprofit, il conto economico è chiamato rendiconto gestionale.
Possiamo dire che ha una struttura un po’ diversa perché oneri e costi si trovano separati in 2 sezioni opposte, e comunque ci fa vedere se la nostra organizzazione ha ottenuto dei proventi, che andranno reinvestiti, oppure se ha generato un deficit.

Nota integrativa

È quel documento che serve a spiegare meglio i numeri e le voci che leggiamo nel bilancio, ci aiuta a collocarli in un contesto più chiaro e a capire meglio che cosa è successo durante l’anno nella nostra organizzazione.

Il Bilancio Sociale: il racconto dell'impatto

Il bilancio d’esercizio, quindi, è un documento tecnico e rigoroso, ma da solo, però, non basta, perchè non riesce a raccontare tutta la storia che c’è dietro i numeri della tua nonprofit.
E qui possiamo dire che entra in gioco il bilancio sociale, un documento che racconta la tua organizzazione non solo in termini di numeri, ma anche quali sono i valori in cui credi e quali effetti vengono prodotti sulla comunità. 

Per capire qualcosa di più sul bilancio sociale, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, nel 1997, quando John Elkington introdusse il concetto di sostenibilità e con questo si allargò la prospettiva.
Infatti non veniva più considerata solo la dimensione economica, ma entravano in gioco tre dimensioni: quella economica, sociale e ambientale.
Un’azienda infatti, non è fatta solo di capitali visibili che generano ricchezza, ma anche di risorse intangibili come tutte le risorse umane e tecniche, la capacità dell’azienda di rinnovarsi, la sua reputazione, il capitale intellettuale.
Anche per le organizzazioni nonprofit, si può dire che il loro valore non può essere misurato solo attraverso i numeri, ma la loro ricchezza è nelle persone, nei valori, nella reputazione e nell’impatto della loro attività sulla società e sul territorio in cui operano.

Come strutturare il Bilancio Sociale

Il bilancio sociale serve proprio a raccontare tutto questo e cerca di rispondere a domande come:
qual è la missione dell’organizzazione? Quali sono i suoi valori? Che progetti sono stati realizzati e con quali risultati?
In pratica, è un documento che dà un senso più completo all’operato della nonprofit, andando oltre i numeri del bilancio d’esercizio.

Possiamo dire che la prima cosa da definire sono gli obiettivi del bilancio sociale, poi a chi ci rivolgiamo, quindi chi saranno i destinatari.
Poi si passa alla struttura e al contenuto del documento, chiaro e dettagliato.
A livello internazionale, il modello più usato è il Global Reporting Initiative (GRI), che è lo standard riconosciuto per la rendicontazione, utilizzato anche dalle nonprofit.

In generale possiamo immaginare un bilancio sociale suddiviso in tre aree principali:

✓ Valori: qui puoi spiegare la missione della tua organizzazione, i suoi principi e valori fondamentali.

✓ Fatti: è la parte in cui racconti cosa è stato fatto concretamente: le attività, i progetti realizzati, le strategie adottate e i risultati ottenuti. 

✓ Risultati: qui mostri i risultati ottenuti, con dati e numeri che dimostrano l’impatto reale che la tua organizzazione ha avuto sulla comunità.

Il vero valore del bilancio sociale sta nella relazione che riesce a costruire con gli stakeholder, cioè tutte quelle persone che hanno un interesse per l’organizzazione: donatori, beneficiari, volontari e comunità. 

Struttura del Bilancio Sociale per le nonprofit: le linee guida del Terzo Settore

Con il Decreto Legislativo del 4 luglio 2019, sono state introdotte quelle Linee Guida che definiscono la redazione del bilancio sociale per le organizzazioni del Terzo Settore e si applicano ad una grande varietà di organizzazioni. 

Anche se la tua organizzazione non è obbligata per legge a redigere un bilancio sociale, farlo può diventare una grande opportunità. Come abbiamo visto finora, non è infatti solo un documento di rendicontazione finanziaria, ma è l’occasione per raccontare la tua organizzazione, dimostra attenzione verso l’impatto sociale, la trasparenza e può aumentare la fiducia dei tuoi donatori, mostrando il valore che la tua nonprofit apporta alla collettività. 

Nella redazione del tuo bilancio sociale ecco i 10 punti da tenere presenti: 

➔ Rilevanza: riporta le informazioni che mostrano gli impatti economici, sociali e ambientali della tua associazione e che possono influenzare le decisioni degli stakeholder.

➔ Completezza: identifica i tuoi stakeholder, fornisci loro un quadro completo dei risultati sociali, economici e ambientali.

➔ Trasparenza: presenta la metodologia che hai utilizzato per raccogliere e presentare i dati.

➔ Neutralità: fornisci informazioni in modo equo, senza favorire interessi particolari, sia da parte dell’ente che dalla parte degli stakeholder.

➔ Competenza di periodo: riferisci il bilancio alle attività e ai risultati dell’anno specifico di riferimento.

➔ Comparabilità: fai in modo che i dati siano confrontabili nel tempo e con altre organizzazioni simili alla tua o nel medesimo settore.

➔ Chiarezza: fai in modo che le informazioni siano comprensibili anche per chi non possiede competenze tecniche specifiche.

➔ Veridicità e verificabilità: inserisci dati accurati e tracciabili fino alla fonte.

➔ Attendibilità: presenta le informazioni in modo obiettivo, sia quelle positive che negative e anche i rischi.

➔ Autonomia di terze parti: gli organismi che esaminano il tuo bilancio per garantirne la qualità, è fondamentale che siano indipendenti: il loro contributo può essere incluso come allegato.

Ma, soprattutto, sarà bene seguire una struttura dettagliata e precisa, come quella dettata dalle Linee Guida!

Ecco qui una sintesi dell’indice del bilancio sociale, accompagnata da esempi di come, alcune associazioni nonprofit, presentano i diversi punti richiesti dalle linee guida. 

1. Metodologia Adottata: specifica gli standard usati per la rendicontazione, ad esempio, il GRI. 

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Esempio dello standard di rendicontazione adottato da CIES Onlus https://www.cies.it/trasparenza/bilanci/

2. Informazioni Generali: descrivi il tuo ente, dal punto di vista civilistico e in base al Codice del Terzo Settore. 

3. Struttura, Governo e Amministrazione: spiega come è strutturata la tua organizzazione, come partecipano gli associati e come vengono coinvolti gli stakeholder.             

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Rappresentazione grafica di quali sono gli stakeholder della Cooperativa sociale Koinè https://koinecoopsociale.it/bilancio-sociale/

4. Persone che Operano per l’Ente: indica chi contribuisce all’attività dell’ente, se ci sono persone retribuite e se ci sono volontari.

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Composizione della forza lavoro in Amnesty International – Bilancio Sociale 2023    https://www.amnesty.it/chi-siamo/bilancio-sociale/

5. Obiettivi e Attività: racconta se e come sono stati raggiunti gli obiettivi della tua nonprofit. 

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Esempio di come CIES racconta graficamente i risultati delle sue attività secondo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile https://www.cies.it/trasparenza/bilanci/

6. Situazione Economico-Finanziaria: fornisci informazioni sulle risorse economiche, la raccolta fondi e come hai informato i tuoi donatori circa la loro destinazione.

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Raccolta e destinazione dei fondi – Save the Children https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/bilancio-sociale-2023 

7. Altre Informazioni: possono essere eventuali informazioni sulle criticità oppure puoi includere informazioni rilevanti per l’impatto ambientale o di natura sociale che ha la tua nonprofit.

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Esempio di impatto sociale e SROI della Fondazione ANT www.ant.it   

8. Monitoraggio dell’Organo di Controllo: se per la tua organizzazione è previsto un organo di controllo esterno, saranno i tuoi revisori che dovranno attestare che il bilancio è stato redatto secondo le linee guida.

 

Conclusioni

Il bilancio sociale può essere uno strumento di comunicazione e di trasparenza molto potente, che va oltre i numeri del bilancio d’esercizio. E’ un’opportunità per raccontare la tua nonprofit in modo completo e coinvolgente, mostrando una sintesi della tua organizzazione, della sua missione, del valore e dell’impatto che ha sulla società: e tutto questo può essere comunicato in modo chiaro e strutturato.

Sia che tu sia obbligato a presentarlo o che lo faccia volontariamente, il bilancio sociale può aiutarti a costruire fiducia, perché attraverso questo documento, puoi comunicare il vero valore della tua organizzazione e rafforzare la fiducia con i donatori, i volontari e la comunità.

I tuoi associati possono utilizzare il bilancio sociale per valutare se le strategie adottate sono efficaci e se l’organizzazione sta tenendo conto del contesto esterno. Gli amministratori possono programmare meglio le attività future confrontando i risultati ottenuti nel tempo. Le istituzioni possono acquisire informazioni per eventuali collaborazioni, convenzioni e finanziamenti.
E i potenziali donatori possono essere rassicurati sul fatto che, le loro risorse, verranno utilizzate in modo trasparente ed efficace.

Quindi, non farti spaventare dai numeri o dalla complessità del processo. Prenditi il tempo necessario, coinvolgi il tuo team, e vedrai che il bilancio sociale diventerà una vera e propria risorsa strategica per la tua organizzazione. E ricordati, dietro ogni numero c’è sempre una storia che merita di essere raccontata!

Autrice

Tiziana Sensoli – Studentessa del Master in Fundraising