I: Come è nata l’idea di creare un sito sul lavoro del Dott. Battocletti in Etiopia e Tanzania?
R: Siamo partiti dall’idea di creare un canale che desse continuità all’esperienza di missione del Dott. Battocletti. Volevamo dare una voce alla sua esperienza e con i mezzi tecnologici di oggi è possibile. Solo tre anni fa avere un collegamento via email come ora era impensabile, si sarebbe dovuto fare tutto via telefono.
I: Ma come funziona il vostro sito? E’ il Dott. Battocletti che lo aggiorna?
R: Battocletti è colui che realizza testi e foto di quello che leggete su www.occhiperlafrica.org, lavoriamo via email e lui mi invia testi e foto da inserire. Naturalmente io faccio il lavoro di selezione delle foto (che sono tante) e di caricamento del materiale sul sito. In pratica Battocletti fa da redazione e io metto il materiale online.
I: Qual’è il vero scopo del vostro sito?
R: Tutto parte dalla forte conoscenze delle attività del Dott. Battocletti in alcune zone del Trentino e del Veneto. L’intento è quello di creare un canale di comunicazione fra i tanti sostenitori italiani della sua attività e il dott. Battocletti. In pratica ci siamo accorti con questo sito che la gente dona a persone vere che mostrano quello che fanno e non alla solita foto di un bambino denutrito.
E’ necessario poi dire che la figura di Battocletti è molto conosciuta in queste zone in quanto anni fa lasciò, proprio per andare in Africa, un posto di prestigio all’ospedale di Trento: la notizia ebbe molto risalto e dunque anche oggi, ogni volta che torna per 1-2 mesi di ferie in Italia è sempre chiamato a tenere conferenze.
Grazie al sito tutte queste iniziative possono essere comunicate ai donatori, i grandi donatori persino vogliono essere inseriti nel sito quando fanno una donazione.
I: Un po’ di numeri del vostro sito?
R: Mediamente abbiamo 150 contatti al giorno e riceviamo moltissime email. Grazie a questi contatti e alle email non riceviamo solamente donazioni ma anche tante richieste di giovani medici che vogliono venire a fare una esperienza di volontariato in Africa. Per selezionare tre medici volontari abbiamo ricevuto quasi 9000 email.
Ma il sito non è solo questo: basti pensare che a breve realizzeremo un altro progetto per dare in Internet la possibilità di acquistare batik realizzate da un gruppo di masai locali insieme alla moglie del dott. Battocletti. In questo modo riusciremo non solo ad intervenire nel campo medico ma forse anche in quello socio-economico.
I: Una sua opinione finale sulle potenzialità di internet come strumento di comunicazione?
R: in Africa tecnologia cellulare e banda larga sono diventati una moda per i giovani più abbienti e si caratterizzano come nuovo fenomeno sociale. In quest’ottica però si sono inseriti molti occidentali che usano internet sia a scopo di volontariato che di business incontrollato. Questo e’ il contesto, con il suo duplice aspetto, che ci ha consentito una comunicazione appunto impensabile fino ad alcuni anni fa. Abbiamo utilizzato la rete fuori da ogni condizionamento commerciale e i risultati ci hanno premiato. Io credo che le persone donano ad altre persone, non solo ad idee, progetti e fotografie. Noi con il sito www.occhiperlafrica.org cerchiamo di sostenere quello che già fa il Dott. Battocletti con il suo lavoro e credo che internet sia uno strumento utile per far crescere la comunicazione tra sostenitori e chi concretamente realizza i progetti delle organizzazioni nonprofit.
Il Prof. Marco Gius che ci ha rilasciato questa intervista svolge la sua attività a sostegno del dott. Battocletti come volontario. Nel 1984 fu il primo autore italiano a realizzare un libro con floppy disk integrato
Se vuoi leggere sapere come e perchè aprire un blog per la tua organizzazione nonprofit leggi questo articolo che abbiamo scritto per te
Foto grande di Javic sotto licenza Creative Commons / Foto piccola di Mailliw sotto licenza Creative Commons