Professione Fundraiser

Sara, fundraiser al Centro Papa Giovanni XXIII Onlus

Cambiare il mondo curando le relazioni.
Può sembrare utopistico ma è, in qualche modo, quello che ogni fundraiser fa ogni giorno nel suo lavoro. Ed è proprio questo nobile quanto ambizioso obiettivo che, spesso, spinge ad intraprendere questa splendida professione.

Ne è un esempio Sara Baldi, studentessa al Master in Fundraising, dalla lunga esperienza in prima linea nel sociale.

 

Qual è il percorso formativo e lavorativo che hai alla spalle?

Ho 33 anni e da 8 lavoro nel mondo del nonprofit, prima come educatrice e ora come fundraiser.

Ho una laurea in Scienze della Formazione e quasi 15 anni di attività come volontaria nel sociale.

Nel 2008 inizio la mia esperienza lavorativa presso il Centro Papa Giovanni XXIII Onlus che si occupa di servizi alla disabilità nella città di Ancona. Per 6 anni faccio l’educatrice lavorando nel Centro diurno e nella comunità Residenziale, poi l’incontro con una persona che mi ha parlato del fundraising, la classica folgorazione, la persona giusta al momento giusto. Ho iniziato a informarmi e formarmi, ed ora sono qui.

 

Perché hai scelto questo Master?

Volevo per me un percorso formativo serio che sapesse dare ordine e forma alle tante conoscenze che stavo acquisendo, con docenti eccellenti che mi trasmettessero le conoscenze necessarie a fare il salto di qualità, consegnarmi nelle mani una professione fatta di sogni, relazioni, competenze e professionalità.

Volevo conoscere gente che come me aveva il sogno di migliorare quel piccolo pezzo di mondo in cui vive.

 

Cosa ti piace del mondo del Fundraising?

Il fundraising mi ha insegnato e tutt’ora mi insegna che l’essere umano è fatto e ha ragione di esistere in virtù delle relazioni che crea e cura.  Ecco cosa mi affascina. L’infinita capacità di generare legami più o meno visibili tra le persone, creando una società migliore e maggiormente predisposta all’accoglienza dell’altro e alla possibilità di donare.

Infine, la capacità di generare cambiamento. Una parola che può far paura ma che racchiude la potenza di guardare al futuro con la ferma volontà di dire ogni giorno “sì, è possibile fare qualcosa”.

 

Cosa ti aspetti al termine del percorso di studi?

Al termine del Master mi aspetto di aver appreso le tecniche per lavorare in questo mondo ma soprattutto la sensibilità di riuscire ad entrare in relazione con le persone che incontrerò, capire le loro esigenze, riuscire ad accompagnarle nel loro cammino di donatori e fargli sentire che insieme abbiamo contribuito a risolvere un problema e dare risposta a dei bisogni.

Inoltre il Master mi ha dato la possibilità di incontrare non solo con grandi professionisti ma altre 40 persone, i miei compagni, che sono uno dei doni più grandi che questa esperienza mi lascerà e che porterò sempre con me.

21 ottobre, Forlì, OPEN DAY MASTER IN FUNDRAISING
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