Green Storytellers Food Rescue 09
Storie di nonprofit

GreenStorytellers, una docu-serie nata con un crowdfunding di successo

Quali sono le strategie che funzionano davvero per le campagne di Crowdfunding?

Ce lo spiegano Marco Cortesi e Mara Moschini. Entrambi si occupano di cinema e tv, e grazie al crowdfunding sono riusciti a produrre ben 2 film (Rwanda e Die Mauer) e 2 serie tv (GreenStorytellers), raccogliendo oltre 230mila euro.

Al Nonprofit Storytelling Day Marco e Mara ci parleranno delle loro campagne di Crowdfunding, considerate tra le “campagne di crowdfunding cinematografico tra le più riuscite degli ultimi 10 anni”.
Perché il Crowdfunding è una risorsa capace di trasformare un sogno in realtà. 

Aspettando il Nonprofit Day del 26, 27 e 28  ottobre Marco ci ha dato qualche anticipazione su come hanno realizzato le loro campagne.

Cosa troverai in questo articolo

GreenStorytellers

Ci raccontate la vostra storia? Come nasce Green storytelling?

Siamo due scrittori, attori e registi. Siamo una coppia sul palco, davanti alla camera e anche nella vita.
Qualche anno fa avevamo iniziato a raccogliere storie vere in giro per il mondo; dalla Bosnia al Rwanda, fino al Muro di Berlino.

Poi è arrivato un virus che ha bloccato le attività teatrali, ma che ci ha fatto capire che c’era ancora bisogno di noi e delle nostre storie.
Grazie al sostegno della Comunità Europea abbiamo preso una telecamera e abbiamo raccolto storie provenienti da tutto il mondo.
Abbiamo chiesto alle persone cosa avesse insegnato loro il Covid e come avrebbero voluto che il mondo cambiasse dopo questa esperienza.

Tutte le persone che intervistavamo ci raccontavamo di come gran parte dei disastri globali siano imputabili all’essere umano nel suo rapporto con l’ambiente circostante e la Natura. Stiamo distruggendo il nostro mondo, quel mondo che ci ha voluto dare un segnale per farci capire che facciamo parte di un grande meccanismo fatto di equilibri. Se distruggiamo la Terra, distruggiamo noi stessi.

A progetto della Comunità Europea terminato ci siamo ritrovati con 150 storie raccolte e ancora da raccontare.
Storie di persone che volevano salvare il mondo. È da queste storie che nacque la puntata zero di Green Storytellerche piacque a Mediaset e Infinity.
Quello che volevamo fare era raccontare storie belle, positive, divertenti ed emozionanti.
Non volevamo che a programma finito gli spettatori avessero un senso di oppressione e tristezza. Ma anzi volevamo muovere in loro era la voglia di fare ognuno la propria parte per rendere il mondo un posto migliore.

Visto il grande successo abbiamo iniziato a lavorare alla seconda stagione del programma il cui tema centrala è lo spreco alimentare.
In questa nuova avventura abbiamo scelto di intervistare persone e realtà che stanno facendo molto per combattere gli sprechi.
Abbiamo coinvolto nel progetto anche Chef stellati con l’obiettivo di insegnare alle persone come cucinare senza sprechi.

Il crowdfunding, una sfida non una scorciatoia

Come avete impostato la vostra campagna crowdfunding?  Quali sono stati i punti di forza che vi hanno portato al successo?

Le campagne che ad oggi abbiamo aperto sono quattro.
Quasi tutti i progetti cinematografici e televisivi che abbiamo realizzato sono stati finanziati da Campagne di Crowdfunding.
Più che esperti di Crowdfunding siamo esperti di errori da non commettere.

La prima via di raccolta fondi che abbiamo tentato è stata quella tramite bandi e sponsorizzazioni ma la competizione è sempre molto alta, spesso non si hanno i requisiti o la visibilità richiesta è davvero molto alta.
Poi è arrivato il Crowdfunding, uno strumento che parte dal basso, dalle persone.

La più grande sfida del Crowdfunding?  Serve credere nel proprio progetto e creare una relazione di fiducia con il donatore.
Serve moltissimo impegno. Oltre la metà delle campagne vengono abbandonate a metà percorso perché considerate fallimentari oppure non riescono a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il Crowdfunding funziona eccome! Si tratta di un’occasione ma non di una scorciatoia.
Serve pianificare, creare community, produrre video brevi ma esaustivi, avere una call to action chiara e offrire ricompense ai donatori.

Quali sono state le principali difficoltà che avete trovato?

La difficoltà è resistere.

Tutte le campagne hanno un periodo complesso, la famosa curva a U.
Al momento del lancio della raccolta i primi a donare sono i parenti più stretti. In questo caso si parla di “soldi dell’amore” ovvero di chi ti vuole bene.
Subito dopo entra in gioco la comunità di amici e conoscentie alla fine arriva quel momento in cui non dona più nessuno.
Il tuo obiettivo è di 50 mila euro ma sei solo a 30 mila. È in quel momento che inizi a chiederti cosa fare.
Devi tenere duro, continuare a crederci, a raccontare il tuo progetto e soprattutto chiedere di sostenerti.

Il crowdfunding è una metodologia di raccolta fondi che riporta le relazioni ad un livello base. La domanda più comune è Perché dovrei darti i miei soldi? Tutte le strategie lette nei manuali crollano.
Servono contenuti ricchi che chiedono molto lavoro di preparazione.
Se i donatori vedono che ti fai in quattro allora scelgono di donare e di credere nel tuo progetto.

Quanto vi è servito essere scrittori, autori e artisti per il successo del vostro crowdfunding?

Essere attori ci ha aiutati a superare l’imbarazzo del metterci la faccia.
Il primo step per avviare una Campagna di Crowdfunding di successo è creare un video lancio efficace; quest’ultimo sarà infatti il tuo biglietto da visita. Devi essere convincente solo così le persone decideranno di sostenerti. I donatori sceglieranno di far parte del tuo progetto. Hai visto quel film? Anche io ho contribuito a realizzarlo con la mia donazione.

Crowdfunding e Community

Quale tema affronterete al Nonprofit Day: ci condividete qualche curiosità in anteprima?

Il tema che affronteremo è il Crowdfunging e come riuscire a farlo in maniera efficace.
Attorno ad ognuno di noi gira una community.

Ciò che dice il Crowdfunding è: quelle persone sono il tuo tesoro.

Sei seduto su uno scrigno ed il tesoro è la community che crede in te.

Guarda attorno a te, solo così potrai vedere chi è già pronto a sostenerti. Una community forte è il punto di partenza per convincere anche sponsor e realtà istituzionali a sostenerti.

Se vado da un’azienda e gli dico Non ho nulla. Mi dai  20 mila euro? È molto probabile che mi dica di no. Se però vado da lei con 15 mila euro già raccolti e con una community forte alle spalle che ha fatto parlare di me allora la risposta potrebbe essere Sì, voglio far parte del tuo progetto.

In che modo il vostro speech può essere utile ai partecipanti del nonprofit day?

Il nostro speech potrà essere utile a tutti coloro che non conoscono il Crowdfunding o che ancora non hanno aperto una loro campagna.
Il tema del Crowdfunding è spesso accompagnato da “Mi hanno detto che… penso che…”.
Invece potrebbe essere interessante sapere esattamente come funziona.
Le nostre slide inizieranno con questa frase Lo odierai e amerai perché. Lo odierai perché richiederà impegno ma lo amerai perché funziona! Il crowdfunding è una ricchezza perché possiamo partire nella nostra raccolta fondi da chi crede in noi. Questo è sicuramente un boost di fiducia per partire con la carica giusta.
Questo tipo di raccolta fondi ti spingerà inoltre a rivolgerti per prima cosa alla tua community ovvero a quelli che con grande probabilità saranno anche i tuoi clienti migliori. Se faccio Crowdfunding per il lancio di un libro e mi rivolgo ad una community di lettori sto già anche creando il bacino dei miei futuri acquirenti.
La mia communiti acquisterà il mio libro e ne parleranno ad altri.
Il mio progetto avrà quindi già un pubblico.
Le persone che parleranno del mio progetto mi aiuteranno anche ad arrivare alle industrie e agli sponsor più in linea con le mia causa. Il segreto? Partire dal basso coinvolgendo le persone.

Un libro che vi ha lasciato tanto o vi ha insegnato qualcosa e che vorreste consigliare?

Ci son tanti libro che ci hanno insegnato molto. Uno in particolare è sicuramente The One Thing,  un libro che insegna l’importanza di fare una cosa. Spiega che facciamo tante cose ma che alla fine c’è una cosa ed una sola che se fatta può cambiare tutto.

The One Thing Gary Keller Honest Review Utelier

Quando nel 2015 lanciammo la prima Campagna di Crowdfunding decidemmo di acquistare diversi libri italiani che ci insegnassero come fare. La maggior parte di questi però riportavano statistiche, numeri ma non ci insegnavano realmente da dove partire.
Abbiamo così iniziato a leggere e-book americani scritti da chi il Crowdfunding lo ha davvero sperimentato. Libri in cui non si parlava di dati o tendenze ma di campagne concrete, di successi e idee innovative.

Un esempio di campagna che mi colpì molto fu quella di uno scrittore newyorkese che aprì una campagna di raccolta fondi per il lancio di un libro. La sua idea innovativa riguardava la tipologia di ringraziamento: ad ogni donazione ricevuta apriva la finestra della sua stanza ed urlava una sola parola: Grazie accompagnata dal nome della persona che lo aveva sostenuto.

Anteprima Nonprofit Day

Amato, odiato, considerato l’anello di congiunzione tra un sogno e la trasformazione dello stesso in realtà, accessibile a tutti, sconosciuto a molti… è il Crowdfunding.

Ovvero la possibilità di finanziare il proprio progetto attraverso due cose che in tanti già possiedono ma non sanno sfruttare: una community di riferimento e una presenza sui canali social. 


Cosa si nasconde dietro ad uno degli strumenti più utilizzati negli ultimi mesi per raccogliere fondi? 

Segui la sessione di Marco e Mara e imparerai le strategie da usare per far funzionare una campagna di crowdfunding e come raccontare la propria causa e renderla “appetibile” al pubblico, per aumentare il numero di sostenitori.

Ti aspettiamo al Nonprofit Storytelling Day!