Il marketing è un argomento enorme e ultimamente sto leggendo diversi articoli, libri e saggi per trovare spunti interessanti da applicare al fundraising. I punti di contatto infatti sono davvero tanti, e le idee che i colleghi del marketing possono darci per ripensare ai nostri piani di fundraising davvero utili.
Perciò oggi vorrei condividere 3 articoli che ho letto di recente, spiegando perchè mi sono piaciuti e cosa mi sono portata a casa rispetto alla raccolta fondi.
3 articoli sul marketing
Dieci cose che ho imparato sul Marketing – Skande
Questo articolo, come suggerisce il titolo, riprende 10 punti essenziali per evitare i principali errori che possono minare un piano di comunicazione e marketing (e io aggiungo, di fundraising).
L’ho trovato interessante perché spesso, e io per prima, crediamo nelle favole. Cosa intendo? Che pensiamo (speriamo) che il colpo di genio, la nuova tecnologia, l’ultima piattaforma arrivata sul mercato possano a risolvere tutti i nostri problemi.
Ecco, no.
nell’articolo troviamo una lista con 10 punti che ci ricordano sempre che per avere successo con il nostro pubblico (i donatori nel nostro caso), dobbiamo prima di tutto sapere chi siamo, saperlo raccontare e essere sempre coerenti a noi stessi.
Il Marketing non è un’opinione – Alessandro Mazzù
E neanche il fundraising! Troppe volte ho sentito frasi come “Da noi non può funzionare”, “Per noi è diverso”, “Secondo me la carta è morta”. Fino al must dei miti da sfatare: “Noi per fare fundraising non chiediamo soldi, noi ci facciamo conoscere, poi la gente donerà.
Sono perfettamente d’accordo con Alessandro Mazzù, certe discipline, seppur nella loro complessità e adattabilità alle circostanze, non sono opinabili e a dimostrarlo ci sono numeri, anni di studi, di analisi dei dati.
Perciò, primo consiglio per chi volesse fare fundraising: studiare il fundraising!
“Il copywriter e “la tentazione di divertire il consumatore” – Pennamontata
L’articolo analizza un tema super attuale, il trend marketing, mettendone in evidenza tutti i vantaggi, ma anche -ahimè- gli svantaggi.
Il rischio, secondo Valentina Falcinelli, l’autrice dell’articolo, è quello di strizzare l’occhio ai trend del momento, perdendo di vista chi siamo e il nostro obiettivo.
E nel fundraising non ne siamo immuni. Lasciamo in standby il Natale, ma come la mettiamo con tutti gli appelli fatti con lo stampino che arrivano per S. Valentino, festa della mamma, festa della donna ecc, perché ‘una DEM per quella festa o quell’altra dobbiamo farla’?
I trend possono funzionare, ma solo se dietro c’è un messaggio, una strategia, un insieme di valori rappresentativi.