Sono Felice Di Essere Una Fundraiser
Professione Fundraiser

Sono felice di essere una fundraiser!

Il mio sogno è quello di continuare una vita perseguendo i miei ideali e i miei valori

Per fare il Fundraiser sono innanzitutto essenziali caratteristiche quali passione, coraggio, sensibilità, tenacia, forte motivazione, voglia di instaurare relazioni, una grande propensione al dono e una grande capacità nel sollecitarlo, ovvero chiedere senza timore.
Tutto questo va rafforzato da tanta formazione e da tanto studio perché il Fundraising non si improvvisa!

Il Master in Fundraising mi sta dando la possibilità concreta di fare tutto questo. Giorno dopo giorno sono sempre più convinta di trovarmi nel posto giusto. Qui, ho la possibilità di ascoltare tanti professionisti del settore che trasmettono le loro conoscenze, le loro esperienze sul campo, le loro soddisfazioni ma anche le delusioni di qualche lavoro andato poco bene. Il Master mi sta facendo capire l’umanità del Fundraiser senza cadere nell’errore che questa figura professionale sia legata soltanto a numeri o a tabelle.

Credo che il fundraiser sia la professione più bella del mondo. È intrigante, è ogni giorno una sorpresa, è inventiva, è creazione, è esperimento, è idea, è studio ma è soprattutto una Relazione, relazione di fiducia che si instaura con i donatori.

Non credete che sia una cosa meravigliosa?

L’emozionante senso di adrenalina quando scrivi una campagna di raccolta fondi, la soddisfazione di riuscire a raggiungere persone che credono nella causa dell’organizzazione insieme a te, che con te credono nella mission e nei valori per cui stai impiegando il tuo tempo. Il fundraiser è un professionista poliedrico, che deve saper fare tante tante cose, ma l’elemento che non può assolutamente mancare è l’empatia.

Il fundraiser è il pofessionista che riesce ad avere una connessione emotiva ed emozionale con tante persone diverse.

Vi servono altri motivi per capire perché ho deciso di essere una fundraiser?

Ho sempre scelto il nonprofit sin da quando ero una studentessa alla triennale di Scienze Politiche attraverso il volontariato e le donazioni. Poi mi sono iscritta ad un corso Magistrale in Cooperazione Internazionale e Tutela dei Diritti Umani. Sono sempre stata pervasa da uno spirito di giustizia e questa laurea sembrava facesse per me, per capire meglio il settore del nonprofit e il posizionamento delle ONG nel mondo.

Da qui la mia voglia di crescere nel nonprofit, la voglia di fare sul campo, la voglia di aiutare gli altri, persone bisognose, fragili, gruppi vulnerabili, la voglia di sensibilizzare amici, colleghi e parenti su tematiche che spesso vengono percepite con grande freddezza e timore.

Così ho iniziato un lungo viaggio nel terzo settore interfacciandomi e conoscendo realtà di organizzazioni diverse che mi hanno dato consapevolezza di chi sono come persona e degli obiettivi che avrei voluto raggiungere. Dall’est Europa al Kenya, le mie esperienze lavorative all’estero, da cui ho imparato umanamente e che mi hanno fatto arrivare alla conclusione che avrei voluto far di più per aiutare gli altri.

Fare di una mia passione un lavoro gratificante

Stare sul campo non mi bastava più… ed ecco che all’improvviso il Master mi ha dato ciò che mi mancava!

Ho capito che avrei potuto coniugare valori di cui mi sento portatrice e qualità che mi appartengono se mi fossi lanciata nel Fundraising.

Con tanto coraggio ho accettato la sfida con me stessa. Mi sono avventurata in questo cammino con l’obiettivo di crescere sempre di più nel settore e diventare una vera professionista.

Ad oggi sono dialogatrice di Intersos. Sto cercando di specializzarmi nel F2F tenendo sempre in mente che il Fundraising è un dialogo non un monologo.

Alla parola dialogo associo le seguenti parole: determinazione, identificazione, ascolto attivo, linguaggio, orgoglio, gestione e ottimismo. Tutte caratteristiche che mi contraddistinguono ma che sono riuscita a metabolizzare solo attraverso il Master.

Quello che vorrei nel futuro è alzarmi al mattino presto, tornare a casa alla sera senza mai fermarmi e dire al mio compagno

“Che bello essere stanchi per aver fatto semplicemente quello per cui si è nati.
La vittoria nella vita non è il successo o i soldi, è essere stanchi senza essere stressati per esserlo. Sono piacevolmente stanca. Vado a dormire. Sono felice.

Sono felice di essere una fundraiser, sono felice di emozionarmi e di emozionare gli altri. Sono felice di ringraziare ogni giorno le persone che stanno sostenendo una buona causa e che credono in un mondo migliore”. 

Valentina,
studentessa del Master Universitario in Fundraising di Forlì