Ottenere Fondi Dalle Fondazioni Internazionali
Tecniche di FundraisingTrend del Terzo Settore

Ottenere fondi dalle fondazioni internazionali: intervista a Luz Rodriguez e Chris Carnie

Ottenere fondi dalle fondazioni internazionali e accedere ai mercati esteri (Stati Uniti, Europa e Medio Oriente) sta diventando sempre più una risorsa anche per le organizzazioni nonprofit italiane.
Ne abbiamo parlato con due massimi esperti, Chris Carnie e Luz Rodriguez.

Quali sono le differenze tra il mercato americano e quello europeo?

“La prima differenza – spiega Luz Rodriguez – è che le fondazioni americane portano avanti i loro programmi e quindi danno fondi alle Ong perché portino avanti questi programmi.
Negli Stati Uniti si parla di “operating foundation” ovvero fondazioni operative, che portano avanti i loro programmi. Danno anche fondi ma sono più che altro operative. C’è una situazione simile in Sud America e anche in Africa.
Inoltre c’è poi la questione della trasparenza: Negli Stati Uniti è obbligatorio che diano una rendicontazione delle loro attività anche a livello finanziario e quindi questi dati possono poi essere condivisi  con le varie Ong. Invece in Europa i vari paesi hanno modelli diversi per ottenere questo tipo di informazione. C’è però sempre più una tendenza a seguire gli Stati Uniti: è quello che si sta facendo sempre più nei Paesi Bassi che da un po’ adottando questo modello americano”.

È dunque auspicabile adottare un modello unico almeno all’interno della Comunità Europea a beneficio delle Ong?

“Sì, ecco perché quello che sostengo è il concetto di “portfolio diversificato”:
All’interno della squadra che si occupa del fundraising ci sono diverse addetti che si concentrano sui vari ambiti, sulle varie questioni. Quindi c’è bisogno di una squadra che gestisca tutto ciò”.

Quali sono le regole d’oro per costruire una proposta di Fundraising che riscuota successo a livello globale?

“Innanzitutto – continua Luz Rodriguez- parlare di quali sono le necessità per il progetto non solo le necessità di avere fondi.
Bisogna  sensibilizzare sul fatto che ci siano diversi livelli di un problema. E chi ha una conoscenza sistemica dei diversi livelli, deve guidare il progetto.
È poi indispensabile, per ottenere fondi dalle fondazioni internazionali, coinvolgere i destinatari della raccolta fondi nella progettazione del programma. Negli Stati Uniti alcune Ong hanno una brutta reputazione. Capita che  prendano e vadano a fare progetti all’estero, ad esempio in Africa, mentre in realtà i destinatari nei paesi non sanno niente del progetto. Quindi dobbiamo iniziare a coinvolgere gli enti in loco per progettare insieme le possibili soluzioni”.

“È difficile individuare delle regole d’oro per ottenere fondi dalle fondazioni internazionali – aggiunge Chris Carnie – perché il settore delle Fondazioni è davvero variegato. Sicuramente, tuttavia, bisogna innanzitutto assicurarsi di avere un impatto, è questo il primo elemento fondamentale. Impatto inteso come cambiamento sociale. Vogliono poi assicurarsi che tu sia efficiente. Ed è un po’ come nelle aziende dove investi nelle persone non tanto nel business, nel settore nonprofit è un po’ la stessa cosa”.

La cooperazione tra diverse realtà nonprofit può fare la differenza?

“Sì sempre e comunque coinvolgendo la comunità per la quale si interviene altrimenti si commetterebbe lo stesso errore”, sottolinea Luz Rodriguez. “Ecco perché negli Stati Uniti, è quasi obbligatorio che all’interno del Cda ci sia un rappresentante della popolazione a cui sono destinati dei fondi”.

Medio Oriente, un territorio vasto non estraneo, purtroppo a guerre e crisi umanitarie. Questo aspetto influenza la raccolta fondi e in che modo?

Si indubbiamente ha un’influenza – continua Carnie –  perché sono le persone che gestiscono le Fondazioni e gli individui possono farsi influenzare.

Quindi questi filantropi vivono nella zona colpita dalla guerra e quindi anche le loro opinioni indubbiamente sono influenzate da quello che vedono. Ognuno di questi pensa ad un modo per poter dare vita ad un cambiamento. Ad esempio, un modo per avere un cambiamento è fare una attività di lobbie, di pressione, e quindi creare cambiare ad esempio il governo.

Altri pensano invece di poter fornire un servizio sociale in una specifica area e questo porta dei cambiamenti, altri pensano invece di cambiare la situazione istruendo il pubblico e sempre più fondazioni stanno cercando delle vere e proprie partnership quindi vere e proprie collaborazioni con altre Fondazioni, per cambiare.

Dovendo fare una sintesi estrema, quali sono i passi da compiere per conquistare i mercati internazionali?

“Andarci!”