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Trend del Terzo Settore

L’idea che avete del nonprofit è semplicemente sbagliata

L’idea che avete del nonprofit è semplicemente sbagliata. Questo è il cavallo di battaglia di Dan Pallotta, imprenditore, scrittore e attivista umanitario americano, con uno sguardo imprenditoriale del nonprofit, Dan ci offre un nuovo punto di vista per ripensare il modo di lavorare nelle nostre organizzazioni. Ascoltalo in diretta al Nonprofit day, il 2 marzo 2021! Si parlerà di nonprofit dopo il COVID.

Zamagni
Dan Pallotta

Ripensare il Nonprofit

“L’idea che avete del nonprofit è semplicemente sbagliata”, il TED TALK in cui Dan presenta la sua idea di nonprofit, ha raggiunto il record assoluto. E’ il TED più visto nella storia del nonprofit. Perchè? Perchè ci fa riflettere su cose a cui non abbiamo mai pensato. Semplici, ma spiazzanti!

“Abbiamo tenuto basse le spese generali delle organizzazioni benefiche.”

Come dice Dan Pallotta nel suo Ted Talk, la nostra generazione non vuole questo triste epitaffio inciso sulla propria lapide. Il messaggio che vuole trasmettere uno dei due principali ospiti del Nonprofit Day è estremamente critico e incalzante.

Le organizzazioni nonprofit si trovano quotidianamente a affrontare problemi enormi. Ad esempio come trovare la cura per il cancro o estirpare la fame nel mondo. Perché il settore nonprofit di fronte a tali giganti non riesce a fare di più?Consideriamo etico che per vendere una bibita frizzante, un hamburger, un telefono o addirittura un’app di gioco d’azzardo si possa investire in risorse umane eccellenti, spese di pubblicità, marketing, innovazione tecnologica ecc. Però se pensiamo di fare gli stessi investimenti per curare il cancro o garantire sanità e salute a chi non ne ha accesso, inorridiamo solo al pensiero. Come mai?

Semplicemente perché il nonprofit è discriminato dal resto del mondo economico. Il mondo profit ha un suo regolamento mentre quello nonprofit ne ha un altro. 

5 discriminanti tra il mondo profit e nonprofit

    • Remunerazione

      Volete guadagnare 50 milioni di dollari vendendo videogiochi violenti ai bambini? Fatelo e vi metteremo sulla copertina della rivista Wired. Se invece volete guadagnare mezzo milione di dollari curando i bambini dalla malaria, sarete considerati voi stessi dei parassiti”

    • Il marketing e la pubblicità

      L’idea radicata in questo caso è che i soldi investiti in pubblicità non possono portare ingenti somme di denaro ai bisognosi. 

    • L’assunzione del rischio

      Le associazioni nonprofit sono riluttanti  all’idea di tentare qualche impresa ardita audace su grande scala per la raccolta fondi per paura che, se la cosa non riesce, la loro reputazione sarà trascinata nel fango. Nel mondo profit la possibilità di fallire è contemplata ogni giorno, nel nonprofit non è proprio permessa. Così muore l’innovazione e di conseguenza crollano anche le entrate. 

    • Tempo

      Un concetto difficile da spiegare quando si lavora nel nonprofit. Sei anni per costruire qualcosa di grande volto ad aiutare qualcuno non è accettabile. Sei anni di pazienza chiesti da Amazon per restituire i profitti agli investitori, invece, sono più che accettabili.

    •  Profitto

      Nel settore nonprofit non si possono pagare i profitti. Come si possono allora attirare capitali per finanziare nuove idee? La domanda è retorica; semplicemente, non si può. è chiaro che la discriminazione sperimentata ogni giorno dal settore nonprofit contribuisce a bloccare ogni tipo di crescita del settore stesso.

Causa vs Spese generali

Quale percentuale della mia donazione va alla causa rispetto alle spese generali?  Ci sono tanti, tantissimi problemi con questa domanda.  

In primis ci fa pensare che le spese generali siano negative, che non siano parte della causa. 

Il secondo problema, decisamente più grave, è che si impone alle organizzazioni di tenere basse le spese generali. Si configura quindi un enorme paradosso: Crescere spendendo meno. Così ci è stato insegnato che la beneficenza dovrebbe tenere le spese generali più basse possibili.
Come possono aumentare i fondi disponibili per una causa, se tagliamo le spese per il fundraising? Anche questa è una domanda che ha già una triste risposta. Se ci trovassimo in un mondo logico sarebbe chiaro che gli investimenti nella raccolta fondi genererebbero più fondi. Come suggerisce la parola stessa, il fundraising è l’unica attività che ha il potenziale di moltiplicare l’importo di denaro disponibile per la causa di cui ci occupiamo con dedizione.

La nostra generazione non vuole che il suo epitaffio sia, “Abbiamo tenuto basse le spese generali delle organizzazioni benefiche.” Vogliamo che si legga che abbiamo cambiato il mondo, e che in parte l’abbiamo fatto cambiando il modo di pensare a queste cose.

Impariamo a ragionare sulla scala dei sogni delle organizzazioni e non sulla scala delle spese generali.
A chi importa delle spese se i problemi della società vengono davvero risolti? 

Se cambiamo il nostro modo di pensare allora possiamo realmente cambiare il mondo per tutte quelle persone che hanno bisogno che il mondo cambi.

E come direbbero i bimbi di Dan “Ciò significherebbe un’innovazione sociale reale”

Vuoi saperne di più?

Dan Pallotta ti aspetta il 2 Marzo assieme a Stefano Zamagni per il Nonprofit day. Una sfida da non perdere!

L’appuntamento si svolgerà online ed è gratis per tutti! 

Scopri il programma del Nonprofit day e iscriviti, è gratis!