Trend del Terzo Settore

6 Nuovi Fundraising Trends: occhio ai cambiamenti!

Tutti si chiedono quali saranno le novità di questo 2016 per quel che riguarda il fundraising.
Premetto: non ho la sfera di cristallo.
È anche vero però che il compito di ogni fundraiser è saper riconoscere e anticipare quelle che sono le tendenze del nostro mestiere. Altrimenti si rischia di farsi superare e rimanere indietro. E perdere soldi: molti soldi! E perdere credibilità: molta credibilità!
Proviamo allora a fare qualche previsione.
Poi non dite che non vi avevo avvisato!

  1. Maggiore attenzione al DONATORE.
    Basta con le nonprofit che si mettono al centro delle campagne! Il protagonista è il donatore. Sempre. Comunque. La pubblicità è arrivata a questo cambio di paradigma negli anni ’50: è ora che ci arriviamo anche noi, non vi pare? Parola d’ordine: gratificare il donatore. L’esperienza del dono deve diventare una figata pazzesca!
  2. Tutti su FACEBOOK.
    Il social fundraising ha un vantaggio: anche un’organizzazione di livello locale può raggiungere donatori di tutto il mondo. Ma ha anche uno svantaggio: non è facile per niente! Molte organizzazioni hanno tentato di implementare campagne sui social. Quasi tutte hanno fallito. Molte falliranno anche nel 2016. Ma provando e riprovando…
  3. Un nuovo TIPO di fundraiser.
    Addio baby boomers senza preparazione, che imparavano dall’esperienza e dagli errori! Siete vecchi! Il fundraising oggi è materia di studi, corsi, master: il nuovo fundraiser avrà più teoria, sarà più professionale, più formato. Occhio alla concorrenza!
  4. Il DIRECT MAIL sopravviverà.
    C’è poco da fare: il digital funziona, ma prima che sostituisca la carta a livello di marketing… campa cavallo. Il baby boomer non sarà più il fundraiser di riferimento, ma rimarrà il donatore di riferimento almeno fino al 2035. Usa la tecnologia, ma non è nato tecnologico. Preparate i francobolli!
  5. Le associazioni di rating delle nonprofit saranno sempre più ininfluenti.
    O almeno spero. La gente dona perché si emoziona, non perché vede il bollino blu che dice che sono brave organizzazioni. Inoltre molte di esse impediscono alle organizzazioni di portare avanti strategie orientate al profitto. Meno profitto, meno soldi per le mission. Se vi sembra che abbia senso…
  6. I giornali continueranno a parlare male del fundraising.
    Mettetevi il cuore in pace: i giornalisti continueranno a pensare che se lavorate nel nonprofit, dovete fare la fame. Non importa quanto siete bravi e quanto fate guadagnare le vostre organizzazioni. Capiranno mai che spendere soldi nel fundraising non è uno spreco, ma un investimento? Forse nel 2017…