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Come trovare lavoro nel fundraising: guida galattica per fare il CV, lettera motivazionale e colloquio.

Quello del fundraising è un settore dinamico e giovane, specialmente in Italia, tanto che se sei un fundraiser è molto probabile che quei parenti inquisitori, alla prossima cena di famiglia, potrebbero (ri)chiederti: “Ma quindi, esattamente, che cosa fai?”.
Lavorare nel fundraising significa intraprendere un percorso professionale appassionante che contribuisce concretamente al sostegno di cause nobili e necessarie per un mondo migliore. Ci sono moltissime organizzazioni nonprofit che si battono con dedizione e senso di giustizia in molteplici ambiti, dalla tutela dell’ambiente alla ricerca scientifica, dalla cultura all’educazione.

Potrai dunque dire ai tuoi nonni e zii di dimenticare l’idea del “venditore porta a porta”: il fundraiser è una professione complessa e sfaccettata, che richiede una combinazione unica di competenze relazionali, strategiche e creative. Non si tratta solo di “chiedere soldi”, ma di costruire relazioni profonde con i donatori, di tessere storie coinvolgenti e di ideare campagne innovative per far crescere il sostegno a cause urgenti e preziosissime. 

Come potrai immaginare, il contesto lavorativo nel settore del fundraising è estremamente variegato e ognuno può trovare la sua causa del cuore. Allora sarà fondamentale farti trovare equipaggiato. In questo articolo ti spiegheremo come strutturare al meglio la candidatura perfetta attraverso i primi e imprescindibili strumenti che metteranno in luce il tuo personal brand. Come ad una serata speciale, sarà fondamentale presentarti di tutto punto con alcuni imprescindibili accessori: il curriculum vitae e la cover letter.

Fundraiser, che tu sia pronto a tuffarti in questa avventura o semplicemente curioso di saperne di più, questo articolo è per te.

In questo aricolo

Come fare il CV per trovare lavoro nel fundraising

Il curriculum vitae è il primo strumento per presentarsi nel mondo del lavoro. E’ probabile che tu abbia trascorso ore nel tentativo di compilare al meglio quel lungo resoconto di tue informazioni, inserendo un elenco di competenze, date e luoghi della tua storia professionale o di specifiche informazioni che ti riguardano. Tuttavia capita spesso che chi seleziona il personale attraverso cv creda che manchino molti dettagli realmente essenziali e che, di fatto, non possono essere desunti attraverso questo minuzioso elenco di dati algidi e tecnici.

L’esperto e consulente di marketing, branding e comunicazione Riccardo Scandellari, per gli amici fundraiser Skande, ha più volte sottolineato che ciò che interessa sapere al reclutatore è “come sei, nel profondo. Vorrei sapere come agisci sotto stress, se sei aperto e umile quanto basta per imparare e cambiare, se ti assumi la responsabilità dei tuoi errori, se dici esattamente quello che pensi. Vorrei sapere come gestisci i conflitti e quanto ti limita il tuo ego. Se hai iniziativa o se aspetti che qualcuno magicamente ti risolva i problemi. In definitiva questo documento scritto mi serve per sapere se posso fidarmi di te”.

Cosa inserire 👍

1. Quello che dovrai fare è dunque cercare di attirare l’attenzione su chi sei e incuriosire il destinatario del tuo cv. Quando ti prenderai del tempo per redigere il tuo cv ricorda quanto sei speciale attraverso i tuoi punti di forza e le tue esperienze, avendo sempre chiara la posizione per cui ti stai candidando e calibrando di conseguenza le tue informazioni. Nel nonprofit, pertanto, sarà utile evidenziare “chi sei” e “cosa ti appassiona”.

2. Nel linguaggio del curriculum, potrai parlare di tutto questo anche attraverso le soft skills, i tuoi superpoteri: sono le tue doti interpersonali che ti consentono di comunicare con gli altri, di collaborare, di risolvere i problemi e di adattarti alle situazioni più disparate.

3. Naturalmente, dovrai inserire una serie di informazioni tecniche imprescindibili, come i tuoi dati anagrafici e la tua fotografia. Inserisci da subito il profilo per cui ti stai candidando, questo dimostrerà interesse e dedizione fin da subito. Dovrai parlare della tua formazione e delle tue esperienze pregresse in maniera selezionata e ponderata: a meno che non siano attinenti all’obiettivo, non soffermarti su dettagli come il titolo della tua tesi o la votazione alla maturità.

4. Ricorda di inserire anche le tue abilità informatiche e linguistiche, i tuoi contatti social (Linkedin, Facebook, Instagram, il tuo sito personale) e qualsiasi esperienza che può esser stata determinante e formativa, come le esperienze di volontariato.

5. Quando scriverai il tuo curriculum vitae tieni a mente alcuni parametri: sincerità, essenzialità, l’attenzione agli errori ortografici, l’ordine cronologico decrescente.

6. Anche l’occhio vuole la sua parte: l’impatto visivo è importante, quindi scegli una formattazione appetibile, dai un buon ritmo e non lasciare spazi vuoti, rendendo il tuo cv caratteristico. Ci sono moltissimi modelli su Canva che soddisfano ogni gusto, da colori e stili diversi, ma attenzione ai colori! Tieni a mente che moltissimi cv vengono stampati in bianco e nero, pertanto alcune scelte cromatiche originali ed esuberanti potrebbero avere il risultato opposto una volta su carta.

Immagine Articolo Cv

Cosa evitare 👎

1. È molto facile inciampare in piccoli errori, pertanto sarà meglio evitare luoghi comuni e inutilità.

2. Quando invierai il tuo cv non allegare ulteriori documenti a meno che non siano richiesti; se ci tieni a presentare un allegato, usa il trucco tecnologico di inserire un link di rimando all’interno del tuo stesso cv.

Conclusione

Ora hai il tuo curriculum vitae: sintetico, esaustivo, ordinato, chiaro ed esclusivo. 

Non rimane che dare gli ultimi dettagli alla tua opera: data il documento, firmalo e inserisci la formula magica per l’autorizzazione al trattamento dei dati personali:
“Autorizzo al trattamento dei dati personali, ai sensi dell’art. 13 del D.Legs 196/2003 e art.13 regolamento della UE 679/16”

… Ecco il tuo cv a regola d’arte!

Come fare la giusta lettera motivazionale

Il Curriculum è lo strumento tradizionale per presentarsi professionalmente, ma da solo non basta. Per raccontare ancora più di te dovrai avvalerti del potere della lettera motivazionale! Mentre il CV è un modello che hai costruito nel tempo e che dovrai continuare a tenere aggiornato, la lettera motivazionale è specifica e mirata per ciascuna proposta di collaborazione per cui ti candiderai.

Cosa inserire 👍

1. Per ogni tua proposta, dovrai creare una nuova lettera motivazionale personalizzata e calibrata. Il fulcro della tua lettera allora non sarai tu, bensì l’organizzazione.

2. Dovrai allora inserire i tuoi punti di forza e di esperienza che possano dimostrare il tuo singolare contributo in una pagina!

3. Come una qualsiasi lettera degna di francobollo, ricorda di apporre i tuoi dati (mittente) e quelli dell’organizzazione a cui vorresti unirti (destinatario). Il protagonista della lettera motivazionale sono loro e tu sarai il loro Robin, il compagno di cui hanno bisogno.

Cosa evitare 👎

1. Anche in questo caso bisogna prestare attenzione per non cadere in errori prevedibili. Prima di tutto evita di ripetere informazioni già presenti nel cv, non essere ridondante perché attraverso la tua lettera motivazionale dovranno capire molto di più: il perché ti stai candidando al loro appello, perché hai a cuore la loro causa e qual è il tuo valore aggiunto alla loro squadra.

2. Non omologarti in luoghi comuni o banalità, dovrai puntare sulla tua singolarità! Non complicare la comprensione di un documento così significativo con una sintassi ciceroniana: utilizza frasi brevi per un messaggio chiaro e fluido, utilizzando un tono adeguato e originale.

Conclusione

Ci siamo quasi, il tuo prezioso documento è degno di una probabile assunzione nell’ufficio fundraising di Babbo Natale, esperto massimo di lettere. Però, prima di dare per conclusa la tua lettera motivazionale, riprendila in mano un paio di giorni dopo averla scritta: è molto utile non solo per individuare eventuali errori di forma, ma anche per provare a vedere se il testo scorre, in fluidità ed essenza, e se il messaggio che vuoi trasmettere è chiaro. Con il rischio di ripetersi, vale la pena ricordare che la lettera motivazionale parla di te, ma è orientata all’organizzazione. 

Riprendendo le parole di Skande, ciò che interessa al recruiter è conoscere come sei nel profondo e se l’organizzazione può fidarsi di te: la lettera motivazionale, più del cv, è lo strumento giusto per chiarire limpidamente il valore aggiunto che rappresenti

Adesso hai tutto: il tuo curriculum vitae e la tua lettera motivazionale, i grimaldelli irrinunciabili per entrare nel mondo del lavoro!

Il colloquio

Eccoti all’atto conclusivo del processo di ricerca del lavoro: il famigerato colloquio. Hai destato la curiosità e l’interesse dell’organizzazione e questo incontro face to face si tratta di un’occasione in più per farti conoscere ancora meglio. 

Cosa fare 👍

1. Sii puntuale e in ordine, l’abbigliamento dovrà essere consono: se hai in programma una puntata in spiaggia, le infradito portale nello zaino!

2. Presentati con un’atteggiamento positivo e collaborativo, mettiti in ascolto: anche qui sarà indispensabile essere onesti, cogliere cosa ti sta chiedendo il tuo interlocutore e sentiti libero di fare domande.

3. Dovrai essere te stesso, con una gran dose di entusiasmo e di sincerità.

4. Uno dei momenti più delicati del colloquio è quando si parla del compenso. E’ tuo diritto chiedere e conoscerlo, ma è necessario che tu richieda informazioni con garbo e con tatto. Non è inusuale che alcuni colleghi facciano domande a riguardo al secondo colloquio, se durante il primo non si è colta l’occasione.

...E se fosse un no?

Può succedere che una richiesta di lavoro non venga accettata, ma non fartene una colpa

• In maniera matura e serena, prova a capire cosa non ha funzionato, cosa può essere dipeso da te o cosa no. 

• Qualsiasi sia il frutto di queste meditazioni, l’importante è rialzarsi e aggiustare il tiro!

• Anche Leonardo DiCaprio ha ottenuto il suo agognato Oscar dopo “qualche tentativo”… E a te non toccherà neanche lavorare -27° fingendo di combattere contro un orso! Lo show continua e ci sono moltissime organizzazioni che avranno bisogno di te.

Conclusione

È fondamentale cominciare e procedere con la giusta prospettiva: diventare più bravi di ieri, non solo sviluppando nuove strategie, perfezionando le nostre abilità e creando relazioni, ma operando attraverso un incoraggiante e continuo lavoro di squadra. Tutti gli sportivi sanno che la forza di un team risiede nell’unicità di ciascun elemento, in quel risultato singolare di una combinazione di qualità, competenze e capacità che caratterizza ognuno di noi.

Ogni esperienza che farai come fundraiser sarà per te un’occasione per osservare, per applicare ciò che hai imparato, per osare con creatività, per proporre con garbo, per creare relazioni e per dare il tuo contributo. 

Qualsiasi sia l’esito, positivo o negativo, sappi che il tuo viaggio nel mondo del fundraising è solo all’inizio

Si tratta di un settore dinamico ed eterogeneo, in forte crescita e che trae ispirazione da moltissime discipline, dalla psicologia al marketing, in ogni loro più specialistica declinazione. Continua a studiare, a formarti, a leggere e a lasciarti ispirare. 

Capiterà anche di accettare alcuni compromessi per adeguarsi a situazioni un po’ più spartane di quelle che ti aspetti, come scrivanie e uffici improvvisati.

Imparerai molto, ma ricorda di portare le tue passioni e il tuo entusiasmo al lavoro, perché daranno ulteriore ricchezza e contributo alla tua squadra e alla tua crescita professionale. Interessati alle persone con cui collabori, alle tue colleghe e ai tuoi colleghi come ai donatori.
Resta dilettante e affamato perché sarai sempre appassionato, sempre disposto al rischio, non avrai paura di sbagliare e sarà un’avventura continua fare rete.

E allora buon viaggio, fundraiser!

Autrici
Giulia Galassi – Career Coach Master in Fundraising
Francesca Beretta – Studentessa del Master in Fundraising