Professione Fundraiser

Conosciamo i fundraiser: Paolo Ferrara

Intervistiamo oggi Paolo Ferrara, responsabile della raccolta fondi della Fondazione Terre des Hommes Italia. Per l’idea di questa rubrica devo ringraziare la rivista Advancing Philanthropy per essermi stata fonte di ispirazione.

Francesco – da quanti anni lavori nel fundraising?

Paolo – dal 1998, insomma 10 anni

Francesco – perchè sei entrato in questa professione?

Paolo – perché credo nella politica delle cose concrete, per passione, per sete di giustizia

Francesco – secondo te quale è stato il più grande cambiamento nella professione di fundraiser da quanto hai iniziato la tua carriera?

Paolo – te ne cito un po’: la crescita dell’offerta formativa; internet, con la possibilità di accedere a un vasto repertorio di case history; quello che stiamo facendo in quest’ultimo anno, con il nostro dialogare sul fundraising; e poi la nascita di assif e gli effetti positivi che il festival avrà sulla nostra professione;

Francesco – qual è la tua preoccupazione riguardo la professione di fundraiser?

Paolo – La mancanza di regole etiche e l’inquinamento del terzo settore a opera di associazioni poco serie (è un eufemismo, ovviamente)

Francesco – secondo te i donatori sono differenti oggi rispetto a quando hai iniziato la tua professione?

Paolo – Sono più scettici, più stanchi e più esigenti, ma credo che se sapremo toccarne le corde più profonde e rispondere al bisogno di trasparenza, scopriremo che sanno essere anche più generosi

Francesco – cosa vorresti fare meglio di quello che fai ora?

Paolo – quante pagine ho a disposizione?

Francesco – qual è stato il commento più strano o sorprendente che ti ha fatto un donatore?

Paolo – è un ricordo drammatico, relativo all’11 settembre: una sostenitrice allarmata dalla tragedia chiamò l’associazione presso cui lavoravo all’epoca per chiudere il suo sostegno a distanza in Etiopia: aveva paura di finanziaregli studi di un futuro terrorista islamico… Abbiamo scoperto così che c’era stato l’attentato (la rete era bloccata)

Francesco – qual è il tuo motto?

Paolo – originalidad es volver al origen (Gaudì)

Francesco – che cosa avresti voluto sapere quanto eri agli inizia della tua carriera e ti sarebbe servito?

Paolo – che non è sufficiente la passione e lo studio, a volte serve anche un po’ di diplomazia (ma tutto sommato non mi pento di averla imparata tardi). Professionalmente più che specifiche competenze, ho sempre sentito l’esigenza di poter lavorare affianco a un maestro o maestra. Qualcuno che sapesse guidarmi, fornirmi strumenti manageriali, supervisionare il mio lavoro, farmi crescere professionalmente. Purtroppo come molti, ho dovuto cercare all’esterno i miei maestri e le competenze.

Francesco – qual è la tua qualità migliore e come ti ha aiutato nella carriera?

Paolo – sono curioso e cerco di non fermarmi mai ai luoghi comuni. Questo mi ha permesso di continuare a studiare, trovare nuovi spunti, rimettermi in gioco e cercare i fatti dietro ai tanti miti che affollano il settore

Francesco – se tu potessi ricominciare la tua carriera, che cosa faresti di differente?

Paolo – andrei a fare la gavetta in UK

Francesco – che cosa desideri fare in futuro nella tua professione che non hai ancora fatto?

Paolo – sono molto legato alla causa di terre des hommes e mi piacerebbe fare sempre meglio il mio lavoro in quest’organizzazione. Adoro la formazione (che mi permette di studiare) e confesso che sono molto attratto dal fundraising politico

Francesco – chi o che cosa ti ha influenzato di più nella tua vita?

Paolo – i riferimenti sono infiniti, dalla famiglia alla letteratura, dalla politica alla religione, dalla musica agli amici e colleghi. Ma, da laico, forse la figura più importante nella mia formazione è stata Don Milani (se poi parliamo di fundraising, la lettura 10 anni fa di relationship fundraising di Ken Burnett)

Francesco -che cosa ti fa stare sveglio la notte?

Paolo – dormo abbastanza bene in genere… Comunque non è mai il lavoro a tenermi sveglio

Francesco – qual è la tua figura storica preferita?

Paolo – tante, ma visto che mi sono laureato con una tesi sul periodo storico che va dalla metà ‘800 alla prima guerra mondiale direi che più che a una figura storica è al periodo della belle epoque europea a cui guardo. Un’epoca piena di conflitti e contraddizioni (e ingiustizie) ma anche un momento storico in cui tutto sembrava possibile (in arte, politica, scienza, architettura…) e in cui il “romanzo” entrava da protagonista nella storia della nostra cultura.

Francesco -descrivi il tuo giorno perfetto o preferito

Paolo – un’isola tropicale, un’immersione, e poi mare, mare, mare, mare, la donna che amo, gli amici più cari con cui cenare e se poi c’è una connessione satellitare… Ma non so quanto potrebbe durare. Alcuni dei momenti più belli li ho vissuti sul campo, in Etiopia o in Cambogia, insieme ai bambini per cui stavo lavorando. Indimenticabili.

Dove trovare online Paolo Ferrara:

http://www.terredeshommes.it
http://www.terredeshommes.it/blog
http://www.iosonopresente.it
http://www.youtube.com/user/tdhitaly
http://www.myspace.com/terredeshommes
http://fundraisingnow.wordpress.com
http://campagnesociali.wordpress.com
http://www.slideshare.net/PaoloFerrara