Chi dona e perché dona

Donare è una questione di testa

Perché alcune persone sono più empatiche e generose di altre?
Il dilemma di molti fundraiser è dipanato da una ricerca secondo la quale sarebbe una questione di testa, nel vero senso della parola.

È stata infatti localizzata l’area del cervello dove risiede il centro responsabile della generosità. Si tratta della corteccia cingolata subgenuale anteriore, zona cerebrale che sarebbe più attiva nelle persone empatiche. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’università di Oxford e dall’ University College di Londra, pubblicata sulla rivista accademia americana delle scienze (Pnas).

Lo studio mirava a capire come mai alcune persone sono più inclini a comportarsi in modo altruistico e se tale capacità di percepire i sentimenti degli altri individui fosse in qualche modo legata alle manifestazioni di generosità.

È stato, così, selezionato un gruppo di volontari sottoposti a risonanza magnetica. Attraverso le immagini ottenute, gli scienziati hanno letteralmente visto come il cervello “impara” a compiere azioni altruistiche. A chi è stato sottoposto all’esperimento, sono stati mostrati dei simboli, ciascuno associato a una “ricompensa” per sé o per qualcun altro: i partecipanti dovevano capire proprio questa associazione mentre i ricercatori monitoravano le varie zone del cervello.

Una specifica parte del cervello, chiamata corteccia cingolata subgenuale anteriore, e’ risultata essere l’unica regione attivata quando si impara ad aiutare gli altri’‘, afferma Patricia Lockwood, coordinatrice dello studio. ”In ogni modo – precisa – questa regione cerebrale non e’ ugualmente attiva in tutte le persone. I soggetti che si definiscono più empatici sono quelli che apprendono più velocemente il modo per aiutare gli altri: inoltre mostrano una più intensa attività dei neuroni della corteccia cingolata subgenuale anteriore mentre fanno del bene al prossimo”.

Una ricerca che delinea un profilo sconosciuto che probabilmente accomuna tutti i donatori spiegando le motivazioni scientifiche che spingono a mettere mano al portafoglio per una buona causa.

Volete scoprire di più sui processi mentali dei vostri donatori?

Davide Moro al Fundraising Day del 22 ottobre vi darà una nuova chiave di lettura dei donatori e possibili spunti per migliorare i vostri appelli di raccolta fondi!