Può sembrare strano parlare di storia della raccolta fondi in Italia quando oggi ci sembra quanto più difficile che le aziende nonprofit italiane abbiamo capacità e conoscenze professionali sufficienti per svolgere concretamente e con successo una politica di raccolta fondi.
Questo libro, frutto di tre anni di ricerca da parte di studiosi di storia economica e di economia aziendale, contiene importanti indicazioni proprio per il futuro della raccolta fondi in Italia: questo non tanto nel capitolo finale, che ben chiarisce le problematiche attuali del fundraising italiano, quanto in tutti i capitoli precedenti che ben illustrano come l’Italia è stata culla del fundraising ben prima che negli Stati Uniti d’America dove Henry Rosso ne studiò la storia e l’applicò con metodologia scientifica alla pratica quotidiana della raccolta fondi nella sua nazione.
La storia del fundraising ci dice che là dove lo stato ha maggiormente sviluppato una forte assistenza sociale alle categorie deboli gestita totalmente da enti pubblici (scuole, ospedali, etc.) tanto più difficile era ed è lo sviluppo di una cultura della raccolta fondi tanto nelle aziende nonprofit quanto nei donatori. Infatti se dal medioevo fino alla metà del Novecento la raccolta fondi è stata ben compresa da associazioni come le confraternite religiose, e dalle società di mutuo soccorso, dopo la seconda guerra mondiale l’interventismo dello stato in vari settori economici e sociali ha contribuito sicuramente ad un diminuito impulso del donatore a contribuire alle aziende nonprofit.
Bernardino Farolfi, Valerio Melandri
Il Fundraising in Italia: storia e prospettive
Il Mulino, Bologna, 2008
