Startup fundraising

Investire sul fundraising per far crescere il nonprofit

Il nonprofit in italia, un settore in crescita

“In Italia aumenta il numero di organizzazioni nonprofit ma non cresce il volume di raccolta fondi: bisogna investire sui fundraiser”, questo è ciò che afferma il Professor Valerio Melandri, Presidente dell’Associazione Festival del Fundraising e direttore del Master in Fundraising dell’Università di Bologna. Ma guardiamo alcuni dati.

Il nonprofit è, ad oggi, uno dei pochi settori in crescita in Italia, come dimostrano i dati dell’ultimo censimento ISTAT: le organizzazioni nonprofit italiane nel 2011 erano 301.191, il 28% in più rispetto al 2001. Nello stesso anno, ne risultano iscritte nei registri del 5×1000 ca 42.700, ovvero meno del 15% del totale delle Onp italiane esistenti. Dati che confermano la crescita inarrestabile del settore ma anche la necessità di professionalizzazione di questo, soprattutto dal punto di vista dell’attività di fundraising. Investire sul fundraising è il modo migliore per far crescere il nonprofit.

Sebbene il settore cresca rispetto al numero delle organizzazioni nonprofit esistenti, tuttavia non cresce in termini di volume di raccolta fondi, neppure se andiamo ad esaminare le organizzazioni più grandi e conosciute. Ciò perché il nonprofit deve cominciare a professionalizzarsi e comprendere come divenire efficace ed efficiente nello svolgimento dell’attività di fundraising.

Quattro punti per aumentare la raccolta fondi in Italia

Il Professor Valerio Melandri ha individuato, in particolare, quattro aspetti su cui è necessario intervenire per permettere al settore di crescere in termini di volumi di raccolta:

1. L’investimento sulle risorse umane

Gli operatori del nonprofit sono generalmente pagati di meno in rapporto ad identici ruoli nel profit. I dirigenti delle imprese profit guadagnano, in media, il 70% in più dei loro omologhi nonprofit, forbice che si riduce al 40% nei quadri ed al 30% negli impiegati. Per poter ottenere risultati nel fundraising bisogna, dunque, investire sui fundraiser e, soprattutto, sulla loro professionalità e formazione.

2. Il rafforzamento della relazione con il donatore

Il fundraising è relazione! Utilizzare le tecniche e tattiche di raccolta fondi più avanzate non basta. Occorre creare e mantenere una relazione con il donatore dopo la prima donazione. Occorre investire sul rapporto con il donatore e fare in modo che questa relazione duri il più a lungo possibile.

3. L’esempio delle Onp più grandi

In Italia ci sono poche grandi organizzazioni nonprofit e molte piccole e piccolissime organizzazioni. Spesso la distanza tra le attività, le modalità di gestione e le tecniche e strategie di queste due tipologie di enti sembra essere grande al punto da non rendere le azioni di una adattabili al contesto dell’altra. Le organizzazioni nonprofit grandi, anziché contribuire ad aumentare la distanza, dovrebbero porsi come esempio per le più piccole condividendo esperienze e casi di successo.

4. La consapevolezza che il fundraising non può prescindere dalle emozioni

Il fundraising per funzionare deve suscitare emozioni e, per fare ciò, deve poter ricorrere liberamente a immagini, video, suoni, parole e qualsiasi altra forma di comunicazione che sia in grado di provocare una reazione da parte del donatore. Naturalmente il tutto mantenendo integrità, seguendo le regole e nel pieno rispetto del destinatario del messaggio.

La diffusione e comprensione di questi aspetti fondamentali sono solo alcune delle battaglie che il Festival del Fundraising combatte da più di 10 anni.  Anno dopo anno, il Festival del Fundraising si sta impegnando per diffondere in Italia la cultura della raccolta fondi per garantire la piena sostenibilità economica del terzo settore.