Nel post precedente abbiamo parlato di come gli odori possano ricoprire un ruolo importante, in quanto in grado di attivare la memoria episodica ed emozioni, favorendo così alcuni processi di decisione e specifici comportamenti. Questo può essere un’opportunità nella comunicazione faccia a faccia, all’interno di ambienti reali.
Ma se dobbiamo comunicare a distanza con gli strumenti tradizionali? La tecnologia questa volta non ci viene in aiuto. C’è però un modo molto semplice: utilizzare le parole per evocare odori, suoni oppure gusti. In questo modo si stimoleranno delle immagini mentali in grado di far riemergere ricordi, attivare emozioni e favorire la comprensione del messaggio.
Facciamo una prova?
Si stima che ogni 5 anni in Italia quasi 10.000 mila bambini siano colpiti da patologie tumorali che li costringono a lunghi periodi di degenze in ospedale. Grazie alla ricerca il tasso di sopravvivenza è passato in 5 anni dal 78% all’82%, raggiungendo valori prossimi al 100% per alcune forme specifiche di tumore.
Oppure “tradotta” verrebbe così
Immaginate una corsia di un ospedale, le pareti bianche, l’arredamento asettico e quel pungente e pervasivo odore di disinfettante che ti rimane addosso. Per molti di noi è solo il ricordo di una brutta esperienza. Mentre per quasi 2.000 mila bambini ogni anno affetti da patologie tumorali rappresenta la quotidiana.
Però grazie alla ricerca, più di 4 bambini su 5 potranno tornare a giocare all’aria aperta, tra il profumo dei fiori e il cinguettio degli uccelli. Voi cosa ne dite?