I software opensource sono un’ottima alternativa per le nonprofit che hanno bisogno di limitare i costi di gestione. Open Office è uno di questi.
Per le organizzazioni nonprofit che hanno necessità di contenere i costi di gestione e che preferiscono utilizzare programmi opensource di buona qualità, è disponibile la nuova versione di Open Office 2.0. Il programma, scaricabile gratuitamente, mette a disposizione Writer (per la scrittura di testo), Calc (per creare tabelle di gestione dati), Impress (per sviluppare slide di presentazione), Draw (per l’impaginazione e creazione di stampati), Base (per creare database), Math (per scrivere formule matematiche). Per valutare l’adattibilità di tale programma alle esigenze delle organizzazioni nonprofit, abbiamo analizzato tale prodotto con i pro e i contro.
PRO
I pro di questo software per una nonprofit sono la gratuità di un programma che ad ogni versione si fa più completo e aggiornato, unitamente alla sua semplicità di utilizzo. Non sono infatti necessarie ore di studio per comprenderne il funzionamento.
Per chi lavora nelle organizzazioni nonprofit è interessante sapere che OpenOffice.org, grazie alla libertà del codice, supera le barriere del digital divide. Dunque permette a chiunque, compresi gli abitanti dei più Paesi poveri, di usufruire, liberamente e gratuitamente, di uno strumento di produttività avanzato nella propria lingua di origine. È così che sono nate le undici versioni in lingua bantu, quelle in lingua armena e gaelica, e quella in lingua maori.
Open Office permette di salvare i file elaborati in vari formati. Dal formato .pdf, al formato .doc ed anche al formato .rtf che è utilizzato e ben visualizzato anche da altri programmi di videoscrittura e che dunque può essere un valido formato di scambio di file anche fra chi utilizza altri programmi di scrittura.
CONTRO
Open Office può modificare documenti .rtf e .doc. Tuttavia, una volta salvati questi nel formato .pdf, se si cancella il file sorgente, non si avrà modo più di modificare il file. L’unica soluzione sarebbe usare software appositi, a pagamento, come Acrobat Writer. Per questo il consiglio e’ sempre di avere il file opendocument originale e poi eventualmente i vari file nei formati preferiti (.pdf, .doc, .rtf).
Chi ha creato Open Office?
Open Office è sviluppato da una comunità che include Sun Microsystems, lo sponsor principale, Novell, Red Hat, Debian, Propylon, Intel e Google, e da un gruppo di programmatori, traduttori, redattori e uomini di marketing volontari e indipendenti. OpenOffice.org 2.0 dimostra le potenzialità , l’impegno e la professionalità della comunità open source.
OpenOffice.org si è affermato come l’alternativa più valida alla suite commerciale leader di mercato. Il suo successo è testimoniato da circa 100 milioni di utenti e da una quota di mercato intorno al 10% (dati Forrester, IDC e Soreon Research).
(Consulenza tecnica Marco Cimmino m.cimmino@libero.it)