Lettera Di Raccolta Fondi
Tecniche di Fundraising

3 punti chiave per la tua lettera di raccolta fondi

Quando scriviamo una lettera di raccolta fondi, sappiamo raccontare le nostre storie al meglio? 
Nelle nostre organizzazioni nonprofit siamo immersi nelle storie. Ogni giorno ce ne passano sotto gli occhi decine, se non centinaia. Tuttavia a volte siamo troppo presi dalle routine quotidiane sia per rendercene conto, sia per raccontarle con una scrittura veramente efficace.
Raccogli il materiale con costanza e coinvolgendo i colleghi. Fai attenzione alla scrittura. Crea dei copy che attivino il cervello di chi legge. Segui questi 3 consigli per dare una marcia in più alle tue lettere di raccolta fondi.

Tabella dei Contenuti

Raccogli il materiale con costanza 

Storie Lettere

Chi lavora nelle organizzazioni nonprofit, a contatto con i beneficiari degli interventi, raccoglie quotidianamente storie.

Sono le testimonianze che arricchiscono il vissuto di ogni organizzazione, ma soprattutto sono le storie che dobbiamo imparare a raccontare ai donatori. Eppure, anche se ne siamo continuamente in contatto, a volte facciamo fatica a raccogliere il materiale e trasformarlo in un storia.

Ecco 5 consigli per saper raccogliere e raccontare le storie del lavoro quotidiano delle organizzazioni nonprofit.

  • Trova la tua storia

Sei il fundraiser e devi conoscere la storia che stai per raccontare. Scrivila su un foglio, al computer come fosse una lettera, fanne differenti versioni, anche una breve. Trova nella lettera quella parte emozionale che potrà collegare il donatore alla storia e all’organizzazione.

  • Collega la storia alla tua organizzazione

Come è nata la tua organizzazione? Devi collegare il passato della tua organizzazione alle storie presenti. La domanda da porsi è: come le storie di oggi hanno reso concreto e vero il lavoro di chi ha fondato l’organizzazione?

  • Costruisci la storia

La storia si fa guardando ed ascoltando, annotando, registrando voci, video, fotografie. Come fundraiser devi diventare un raccoglitore di storie. Non solo tu, anche altri colleghi potranno farlo, se saprai coinvolgerli nel modo giusto.

  • Impara dalle altre organizzazioni nonprofit

Guarda come costruiscono le loro storie e come le condividono

  • Non dimenticarti di chiedere

Sono tre le domande da porre a chi ti sta attorno: Come sei stato coinvolto?  La tua storia qual è?  Come l’onp ha fatto la differenza per te?
Sono domande che possono essere poste a donatori, volontari, beneficiari, persone dello staff.  E grazie a queste domande potrai sviluppare il tuo storytelling.

Impara a raccontare

A volte però non le sappiamo raccontare. Siamo talmente immersi nel COSA facciamo che perdiamo di vista il COME raccontarlo.
quante volte ti è capitato di rileggere qualche lettera della tua organizzazione, magari che avevi scritto proprio tu, e l’hai trovato sterile, impersonale, monotono o autoreferenziale?
ecco alcuni consigli per migliorare la tua lettera di raccolta fondi:

  • Non tralasciare i dettagli

    Anche se ti sembrano superflui, sono indispensabili. Il colore del vestito che aveva il giorno che è entrata in ospedale. I fiori che c’erano sul suo comodino. Il caldo nella piantagione di banane. la puzza di un villaggio senza fognature ecc Possono davvero fare la differenza per far immedesimare il tuo lettore in una storia.

  • Non togliere le  informazioni personali

    Cosa hai provato quando quel bambino è guarito?
    E quando invece non ce l’ha fatta?
    L’orgoglio quando si realizza un progetto a cui lavorato duramente.
    La passione che metti le sere che invece che alle 18 esci dall’ufficio alle 20. Racconta che cosa significa per te lavorare per la tua organizzazione, sarà più facile creare un collegamento con il tuo donatore.

  • Ricordati che scrivi a una persona

    Scrivi la prima bozza della tua lettera. Poi cancella tutto il primo paragrafo. Ti sei accorto che spesso per introdurre un argomento parti con un sermone istituzionale, dal suono glaciale? Ecco, quel testo serve a te per ‘scaldarti’ nella scrittura e entrare nel cuore del concetto. Ma al lettore interessa poco. Eliminalo!

  • Esci dal loop delle frasi preconfezionate

    Quando stai scrivendo la quarta lettera della giornata e ti accorgi che inizi a scrivere con il pilota automatico frasi che ormai sai a memoria, molla la tastiera. Metti giù la penna. Lascia stare, fai qualcos’altro. la lettera la finirai domani.

Fai attivare il cervello

Varie ricerche nel campo del neuromarketing, che studia come il cervello umane reagisce a determinate sollecitazioni provenienti dall’universo pubblicitario, hanno dimostrato che è possibile accendere il cervello del potenziale donatore quando gli racconti una storia.
Come? Seguendo alcuni semplici accorgimenti nella strutturazione del testo: evidenziare uno scopo, definire un obiettivo chiaro e raccontare azioni dinamiche.

  1. Uno scopo: in una storia scritta per raccogliere fondi deve esserci uno scopo (che non è scrivere subito “abbiamo bisogno di fondi) ovvero deve essere chiaro dove vogliono arrivare le persone coinvolte nella storia (ad avere cibo, acqua, vestiti, assistenza, etc.)
  2. L’azione tesa ad un obiettivo: le azioni compiute dalle persone nelle storie devono essere tese ad un obiettivo ovvero quali passi queste persone devono fare per raggiungere l’obiettivo? E come io donatore posso aiutarle? 
  3. Persone che si muovono – Persone che prendono / muovono oggetti: la storia deve essere dunque dinamica non statica. Quanti km deve percorrere una mamma per portare l’acqua alla sua famiglia in un paese del Terzo Mondo? Quali sono le difficoltà che dovrà affrontare?

Perciò quando racconti una storia, in una lettera o in una email, ma anche in un discorso pubblico, ricordati che deve contenere questi tre aspetti. Analizza subito i tuoi testi. Ritrovi queste caratteristiche?

Un ultimo consiglio. Domani in ufficio inizia a drizzare le antenne per raccogliere più materiale possibile. Non farti sfuggire nulla, un dettaglio raccontato da un collega in pausa caffè può svoltare il tuo racconto. E poi riprendi in mano tutte le tue ultime lettere e fatti qualche semplice domanda:
ci sono dettagli che caratterizzano la storia?
Il testo è personale?
Ci sono frasi che ritorno uguali nella tua lettera di raccolta fondi?
Lo scopo della lettera è chiaro?
L’obiettivo della richiesta è concreto?
Se sì, imbusta e spedisci. Altrimenti, via libera alle modifiche.

Vuoi saperne di più su come scrivere al meglio le tue lettere di raccolta fondi? Ne parliamo al Festival del Fundraising