Come emozionare i donatori? Siamo proprio sicuri che in un periodo dove non ci possiamo vedere, abbracciare, toccare, scrivere ai nostri donatori, o potenziali donatori, sia un’attività fuori moda?
Le poste canadesi hanno lanciato una iniziativa interessante: far pervenire una sorpresa inaspettata, una cartolina, a milioni di cittadini. Forse è un’idea che potrebbe essere copiata e adattata anche dalla tua organizzazione nonprofit, se personalizzata e adattata al tuo target.
In questo periodo di tira e molla, tra lockdown, zone rosse, gialle arancioni e bianche, ti sei mai posto la domanda se fosse proprio necessario contattare solo online i tuoi donatori?
Cosa troverai nell'articolo
L’idea del Canada
Ti consiglio di seguire l’esempio delle poste canadesi che hanno intrapreso una iniziativa che potrebbe essere utile per tante organizzazioni nonprofit. Non è importante quanto grande è la tua organizzazione nonprofit o quanto budget hai a disposizione o quante persone riuscirai a contattare, l’idea che ti sto per presentare è “per tutte le tasche” anche per una piccola organizzazione nonprofit.
Le poste canadesi hanno pensato ad inviare 13,5 milioni di cartoline preaffrancate ai cittadini canadesi.
Sì, hai letto bene: 13 milioni di cartoline.
L’obiettivo? Far sì che le persone potessero rimanere in contatto anche in un periodo difficile come questo del Covid.
Le cartoline hanno 6 template differenti, ognuna con un messaggio di apprezzamento, amore e ringraziamento. Come ogni cartolina, è possibile scrivere un proprio testo nel retro. Una volta personalizzate, le cartoline possono essere inviate gratuitamente (in quanto preaffrancate) in tutto il paese.
Perchè una cartolina?
Ma ha senso usare uno strumento come quello della cartolina, che negli ultimi 13 anni, solo in Canada ha visto un calo di spedizioni di circa il 55%?
Se guardiamo il dato generale potremmo dire che non è uno strumento utile. Però le poste Canadesi hanno fatto questa scelta, anche sull’esame delle singole nicchie. Ad esempio hanno notato, negli ultimi anni durante il periodo natalizio, un aumento di buste dal tipico colore natalizio verde/rosso che le persone si inviano per scambiarsi gli auguri di Natale.
Emozionare con una cartolina
Perché un messaggio in una cartolina è diverso da tutti gli altri? perchè può far emozionare i donatori?
Inviare una cartolina è gesto potente, nella sua straordinaria semplicità, perché ti porta indietro nel tempo.
Ti riporta con la memoria a quando eri bambino e andavi in vacanza con i tuoi genitori. Ti fermavi da un tabaccaio o in un’edicola a scegliere quella cheti piaceva di più. Poi ti sedevi in un tavolino al sole, a scegliere con cura a chi spedire ogni cartolina, a aggiungere un messaggio di cuore e poi a farla firmare a tutti gli amici della vacanza.
Una cartolina si porta dietro tutta questa cura, questo vissuto, questi ricordi che sanno ancora far emozionare. Ecco perchè per la tua organizzazione potrebbe essere un modo di emozionare e coinvolgere sia i tuoi donatori, sia persone che ancora non ti conoscono.
Come sfruttare l’idea
Come potresti utilizzare questa idea nella tua organizzazione nonprofit, in un’ottica di raccolta fondi?
Il consiglio è di non usare la cartolina come uno strumento di raccolta fondi, ma come uno strumento di cura del donatore. Non mandare una cartolina con una richiesta di donazione. Manda una cartolina, come un piccolo regalo.
Potresti usarla per far sapere a chi ti conosce, ma anche a chi a chi non ti conosce, che la tua organizzazione “ci tiene”, che “ha cura” dei rapporti tra le persone. E per questo ti regala una cartolina, con cui potrai sederti con calma ad un tavolo, prende la penna e in poche righe condensare il tuo pensiero, una frase, un saluto a chi vuoi bene.
Pensiamo ad una piccola organizzazione che opera a livello di paese o quartiere. Potrebbe ad esempio regalare a chi è geograficamente vicino (d’esempio i condomini vicino alla sede dell’organizzazione o vicino a dove si svolge la propria attività) una cartolina preaffrancata. Se fosse possibile con i volontari, inserirla nella buchetta delle lettere con un volantino di accompagnamento che spiega l’iniziativa e invita le persone a scrivere ai propri familiari, amici, parenti, a coloro a cui si vuole bene? Non potrebbe essere un bel modo per essere vicini alle persone? In un modo caldo, senza chiedere niente in cambio?
Questa iniziativa potrebbe, anche ad una piccola organizzazione nonprofit, permettere di farsi conoscere e di migliorare o aumentare la propria visibilità.
Non è una iniziativa diretta alla raccolta fondi ma propedeutica alla raccolta fondi.