Cairo Alberto Festival Fundraising
Storie di nonprofit

Guarda quell’uomo, si chiama Alberto Cairo

Si chiama Alberto Cairo, da più di 20 anni in Afghanistan con la Croce Rossa. Il popolo afghano è la sua vita. Per lui non sono ‘poveretti’, ma PERSONE da curare. E a cui restituire una dignità umana.

Tutti a Kabul conoscono l’ospedale  dove lavora Alberto Cairo. Praticamente tutti in città conoscono qualcuno, magari un familiare o un cario amico, finito su una mina. Perdere una gamba in Afghanistan significa perdere la dignità, non poter avere un lavoro, non poter  dare da mangiare alla propria famiglia. Le protesi di Cairo e della Croce Rossa hanno fatto camminare di nuovo tantissime gambe. Troppe.

A Kabul ha dato vita a 7 centri di riabilitazione che assistono oltre 150.000 persone. Attraverso un metodo unico e innovativo di reinserimento sociale, chiamato ‘discriminazione positiva’. In pratica, un programma di recupero fisico e sociale per persone disabili gestito da persone disabili.

Per fare questo ha avuto bisogno di risorse e denaro. Tanti.
Ecco perché Alberto Cairo non è solo un fisioterapista.
Ma anche fundraiser. Come noi.

Scrivo questo articolo perché dovete conoscerlo. Alberto Cairo è italiano e ci rende orgogliosi del nostro Paese fuori dall’Italia. Ha un viso segnato dal lavoro che fa, ma appena parla ci emoziona. Vogliamo trasmettervi attraverso questo articolo tutta la sua potenza, energia e speranza.

Lasciati ispirare da Alberto Cairo.

Per dare una svolta decisa al vostro lavoro.
Per lasciare un segno e fare la differenza.
Anche noi, come Alberto Cairo.

Guarda il video del suo intervento alla plenaria conclusiva del Festival del Fundraising.