Il Profilo Linkedin Perfetto Articolo
Professione FundraiserTecniche di fundraising spiegate dai docenti

La guida per creare il profilo Linkedin perfetto

Se ci ripenso non sembrano essere passati dieci anni dalla mia prima iscrizione su Facebook. Parlo di “prima iscrizione” perché ho dimenticato la password un paio di volte, ho scelto il nome sbagliato una volta e perché ad un certo punto avevo deciso di tagliare ogni contatto con il mondo virtuale.

Da quegli anni tante cose sono cambiate e i social sono diventati un mezzo potentissimo e utilizzato da tutti. Sono spuntati come funghi e in questo proliferare di novità e diversità LinkedIn è sicuramente il tartufo della situazione.

Questo breve articolo ha un solo obiettivo: aiutare a creare un profilo LinkedIn perfetto ed accattivante. Analizzeremo ogni sezione del profilo così da poterla approfondire, studiare e sfruttare al meglio.

LinkedIn si è trasformato nel nostro biglietto da visita, il nostro curriculum vitae virtuale, accessibile a tutti e tra i primi risultati su Google. Da queste poche parole possiamo affermare, senza alcun dubbio, quanto sia diventato importante curare il proprio profilo scrupolosamente per poter sfruttare ogni possibilità. Quando facciamo riferimento alle possibilità che ci offre questo social, parliamo di offerte di lavoro, creare una rete di conoscenze rilevanti e diffondere il proprio pensiero o la causa che si ha a cuore.

A questo punto possiamo iniziare a costruire il nostro profilo insieme. La pagina LinkedIn è composta da numerose sezioni: le informazioni generali, parti dedicate all’istruzione e alle esperienze professionali, alle competenze, ai corsi, al volontariato e infine alle referenze. Vedremo ogni cosa nel dettaglio, nulla verrà lasciato al caso.

Come creare il profilo LinkedIn perfetto per fundraiser

Le sezioni del profilo LinkedIn:

Il vostro profilo deve catturare l’attenzione

Se qualcuno dovesse arrivare sul vostro profilo, vi consigliamo di farlo restare in ogni modo possibile ed immaginabile.

Attenzione però, non inventatevi delle assurdità, se non avete un Nobel non dite di averne uno. Dovete essere coerenti e autentici, dovete catturare con le vostre esperienze, conoscenze e con la vostra personalità.

Si giudica sempre un profilo dalla copertina e dalla foto

Curate la foto profilo e quella della copertina. Non sono spazi da sottovalutare, parlano di voi. Scegliete una foto professionale e dove mettete in bella mostra tutti quegli anni passati con l’apparecchio 😁 

Una foto sorridente ha maggiore successo di una foto seriosa o distante. La copertina può parlare di voi, dell’organizzazione per la quale lavorate oppure potete scegliere, in un primo momento, una foto neutrale, elegante e piacevole. Ecco un bella foto profilo e copertina di Ludovico, studente in corso del Master in Fundraising.

Il vostro ruolo professionale

La descrizione del ruolo professionale deve essere coerente con la posizione che ricercate o che avete. Deve essere aggiornata e curata.

Aggiungete le parole chiave che sono in linea con il lavoro dei vostri sogni, in questo modo avrete più possibilità di essere tra i primi risultati nella ricerca di LinkedIn. Altrimenti, potreste inserire una frase accattivante proprio come ha fatto Marta, fundraiser di Cittadinanza Onlus e studentessa del Master in Fundraising.

Chi siete? Cosa fate? Quali sono i vostri obiettivi?

La sezione informazioni è forse una delle parti più importanti del vostro profilo. Parlate di voi, trasmettete chi siete e con poche righe, un pizzico di fantasia e creatività mostrate la vostra vera natura. Incuriosite e colorate questa sezione, via libera ad emoticon, foto, video e tutto quello che vi sembra adeguato e che riesca a catturare l’attenzione. Ricordate però di esprimere chiaramente uno o due dei vostri obiettivi professionali o relativi alla causa che avete a cuore, riportati un contatto come l’ e-mail e mostratevi competenti.

Ecco un esempio di obiettivo, quello di Carlotta Gambogi, una delle due autrici dell’articolo, è diventare una fundraiser.

Cosa avete studiato e dove avete lavorato?

La sezione esperienze e formazioni è il vero motivo per cui vi trovate su LinkedIn, curatela quindi nei minimi dettagli e tenetela aggiornata. Indicate l’organizzazione per cui lavorate o l’università dove avete studiato, così sarete ancora più visibili e rintracciabili. Inserite le parole chiave più importanti, attività studentesche, corsi o laboratori. Definite il vostro ruolo e la vostra persona sia per le esperienze professionali che formative. Un paio di esempi di due studentesse del Master in Fundraising super skillate: Martina Di Benedetto e Clarissa Astolfi.

Il volontariato conta

Il volontariato è uno degli aspetti più importanti del mondo nonprofit e della raccolta fondi. Ogni fundraiser conosce il peso di questa attività per un’organizzazione nonprofit. Non dimenticate di segnare tutte le esperienze fatte negli anni.

Ricordate che state parlando ai vostri futuri colleghi di lavoro, cercate di rendere la cosa interessante. Ad esempio, Jonathan Mastellari ha inserito tutte le sue esperienze di volontariato in modo dettagliato, ci racconta qui la sua storia all’interno di Amnesty International, ente di cui è ancora oggi volontario.

Le competenze

Una sezione che non deve essere sottovalutata è quella delle competenze. Riportate i campi in cui siete ben formati ( raccolta fondi, utilizzo dei social, lingue ecc.) e ricordatevi di essere coerenti con voi stessi, con il vostro ruolo e con la posizione che ricopriete o che vorreste ricoprire. Le competenze che inserite possono essere confermate da chi vi conosce, colleghi di lavoro o di università ad esempio.

Ricevere delle conferme vi aiuta a mostrarvi come persone affidabili e competenti nel proprio lavoro. Marta Martin, responsabile commerciale presso la società cooperativa sociale Germoglio, è sicuramente competente in quello che fa, guardate quante conferme ha collezionato.

Le referenze, che paura!

Arriviamo alle tanto temute referenze. Con LinkedIn tutte le paure volano via perché potete chiedere ai colleghi e colleghe che lavorano con voi da tanto tempo di lasciare una referenza, fai dir da loro quanto siete competenti, puntuali ed ordinati.. Attenzione: non chiedere delle referenze alla signora Susanna del bar. Le referenze devono essere scritte da chi ti conosce bene, da persone che hanno lavorato a stretto contatto con te e che possono descriverti al meglio.

Costanza Sala, fundraising manager presso Marevivo e studentessa in corso del Master in Fundraising, con questa referenza, sentita e professionale, brillerà.

Linked Linked Linked

Un profilo senza persone che possano vederlo a che serve (soprattutto quando per essere rilevanti servono almeno 500 collegamenti) ? E’ il momento di creare dei collegamenti. Collegatevi con chi avete lavorato o lavorate adesso, cercate qualche amico dell’università ma cosa più importante collegatevi con chi ha una posizione simile alla propria. Forse condivideranno un’offerta di lavoro sul loro profilo oppure un articolo molto interessante che vi permetterà di superare un ostacolo a lavoro.

Inoltre scrivere un piccolo messaggio, al diretto interessato, prima d’inviare la richiesta di collegamento non guasta. I collegamenti sono il mezzo tramite cui vi farete conoscere. Ne servono più di 500, proprio come Carlotta Petti, co-autrice di questo articolo e social media manager del Festival del Fundraising e del Master.

Posta con costanza

Siate attivi e realizzate contenuti di valore, raccontate avvenimenti rilevanti che possano mettere in luce le vostre particolarità. Utilizzate gli hashtag con parsimonia, taggate colleghi come se non ci fosse un domani, pensate ad un piano di pubblicazione e siate autentici. Esplorate per esempio il profilo di Valerio Melandri, direttore e professore del Master in Fundraising. Ecco uno degli ultimi post, una storia personale che parla di una comunità cresciuta negli anni, il tutto arricchito da una foto che parla da sola.

Conclusioni

Questi sono i consigli base per avere un profilo LinkedIn perfetto. Ricordate che questo social ha numerose potenzialità, bisogna esplorarlo e studiarlo.

Oltre alle sezioni di cui abbiamo parlato ce ne sono molte altre, quella dedicata alla lingue, importante per chi ha intenzione di lavorare in un contesto multiculturale o in un’organizzazione con sede all’estero.  La sezione corsi dove potete inserire i corsi a cui avete preso parte e che magari vi hanno rilasciato un attestato, altra parte interessante del profilo LinkedIn è quella relativa alle pubblicazioni che potete arricchire con articoli, libri o qualsiasi tipo di pubblicazione che porta il vostro nome.

Insomma, LinkedIn vi offre un mondo di possibilità per comunicare molto meglio quello che siete e cosa fate.

Ora avete capito un paio di cose che forse prima davate per scontate:

  • Avere un profilo LinkedIn significa doverlo curare, aggiornare e perfezionare. Pensate a questo social come a un pesce rosso: può durare da Natale a Santo Stefano oppure una vita, tutto dipende da quanta attenzione gli date.
  • Ogni sezione è importante, nulla va lasciato al caso. Chi vi leggerà non deve interpretare le vostre parole ma capirle al volo, quindi siate dettagliati e specifici.
  • Quando partite per le Maldive (beati voi) mica vi dimenticherete di portare il passaporto, no? Ecco, se cercate lavoro non potete dimenticarvi del vostro profilo LinkedIn che possiamo vedere come il nostro passalavoro digitale.

Perché abbiamo fatto questo articolo insieme?

Al Master in Fundraising funziona così: impariamo insieme e poi condividiamo con chi ci circonda. Crediamo che il fundraising sia di tutti e per tutti.

Fare il Master in Fundraising è un’esperienza che ti cambia la vita. Un percorso che ti fa crescere professionalmente e che genera impatti reali nel mondo. Inizia da qui:

SCARICA LA BROCHURE

Carlotta studentessa del Master 2023

Carlotta Gambogi

Studentessa Master in Fundraising 2023
Imgpsh Fullsize Anim (4)

Carlotta Petti

Docente del Master in Fundraising