5 caratteristiche di un fundraiser di successo
Professione Fundraiser

Le caratteristiche di un fundraiser di successo? Scoprine 5 che non possono mancare

Quali sono le 5 caratteristiche essenziali per un fundraiser di successo? E quali sono i suoi superpoteri?

Per rispondere a queste domande ho trascorso un’intera carriera ad analizzare le organizzazioni nonprofit più disparate. A fare ricerche, e a studiare quelle altrui.

Sulla base di queste conoscenze, ho individuato alcune motivazioni personali che credo siano universalmente valide per la professione del fundraiser. E che secondo me possono fungere da termometro per prevedere il successo del fundraising di un’organizzazione.

Tabella dei Contenuti

Autostima

Una delle caratteristiche essenziali di un fundraiser è l’autostima. Il modo in cui un fundraiser sa farsi percepire sia come persona, sia come rappresentante di una organizzazione nonprofit, può rappresentare un fattore determinante per la sua efficacia.

🚀 Questa sicurezza influisce positivamente sull’efficacia del lavoro, consentendo loro di affrontare le sfide con determinazione e di comunicare con convinzione il loro messaggio ai potenziali donatori.

Mediazione efficace

In secondo luogo, i migliori fundraiser sono quelli che riescono a fare incontrare la domanda e l’offerta. A sanare le fratture, traducendo le esigenze in opportunità di donazione. I fundraiser sanno come aiutare i donatori a far avverare i loro sogni e avvertono la responsabilità di perpetuare le migliori tradizioni, trasformando i limiti di oggi nelle opportunità di domani.

🚀 Questa capacità favorisce il dialogo e la comprensione reciproca, creando ponti solidi che portano a un maggiore coinvolgimento e supporto finanziario.

Passione per la causa

I fundraiser di successo comprendono che il loro ruolo non si colloca  in cima a una piramide gerarchica, bensì al centro di un cerchio. Riconoscono la differenza tra il fatto di assumersi un incarico (“detenere il titolo di…”) e il fatto di realizzare qualcosa di concreto (“essere un leader”). Un leader trae la propria autostima dall’impegno profuso a favore della sua organizzazione nonprofit. Allo stesso tempo le organizzazioni  acquisiscono maggiore importanza grazie all’eccellenza dei servizi di fundraising, e non viceversa. In altre parole, la buona causa è più importante del curriculum vitae.

🚀 Questa passione li guida nel loro lavoro, alimentando la loro dedizione e perseveranza nel perseguire gli obiettivi e nel coinvolgere i donatori.

Coraggio nel chiedere

Infine, chi si costruisce una brillante carriera nel fundraising riesce gradualmente ad “alleviare l’imbarazzo” prodotto dalle sollecitazioni faccia a faccia per sé e per i volontari con cui collabora. Non è possibile ottenere grandi successi in questa professione se non superando questo tabù: è assai noto e ben documentato il fatto che si è più inclini a essere consumatori che non donatori e per questo può valere la pena vedere il fundraising come un’attività finalizzata ad aiutare i potenziali donatori a decidere se vogliono sostenere un’organizzazione nonprofit oppure limitarsi a spendere in qualità di consumatori.

🚀 Questo coraggio consente loro di superare le barriere emotive legate alla raccolta fondi e di coinvolgere attivamente i potenziali donatori, aiutandoli a comprendere il valore e l’importanza del loro contributo.

Abilità nel corteggiare

Ma attenzione, la richiesta di fondi non è un fatto personale!

Si assiste attualmente alla nascita di un fenomeno relativamente nuovo, che vede la sostituzione dei metodi tradizionali di sollecitazione “da pari a pari” svolti dai volontari nei confronti dei donatori, con attività di fundraising realizzate dal personale retribuito. La diminuzione numerica dei volontari attivi, impegnati e disposti a donare il proprio tempo, le proprie energie e il proprio impegno alle organizzazioni nonprofit sta dando luogo a una “leadership della carta da lettere”, assai meno personale di un tempo.

Il fundraising risulterebbe forse più allettante per molte persone (volontari e personale retribuito) se lo si paragonasse al corteggiamento. Occorre prendere tempo ed essere pazienti, saper ascoltare, guadagnarsi la fiducia e il rispetto dell’altro, scoprire che cosa lo interessa e che cosa lo ripugna, ascoltare la storia della sua vita, compresi gli episodi spiacevoli e, infine, scoprire in che cosa spera per dopo la sua morte.

Tuttavia, un elemento molto importante che distingue il fundraising dal corteggiamento è il fatto che l’organizzazione nonprofit andrà ad amministrare in modo etico la donazione ricevuta, ma la donazione non viene erogata per il fundraiser. Pertanto, la richiesta di fondi non è un fatto personale. Le donazioni rappresentano degli strumenti che consentono ai donatori di sopperire alle loro esigenze e realizzare i loro sogni, non quelli del fundraiser.

🚀 Questa capacità permette loro di guadagnare la fiducia e il rispetto dei donatori, creando legami duraturi che favoriscono un sostegno continuo e significativo all’organizzazione.

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