Ho Smesso Di Donare
Chi dona e perché dona

“Perché ho smesso di donare”

Questa settimana ti faremo compagnia con un articolo speciale: si tratta di una riflessione condivisa da un donatore americano, Theodore Wagenaar, un professore emerito di sociologia dell’Ohio: Theodore ci parla del perché ha smesso di donare ad alcune organizzazioni nonprofit.

Un numero sempre maggiore di donatori, anziché comportarsi come consumatori passivi, trova oggi modi per esprimere le proprie opinioni. Opinioni che vanno ascoltate dai fundraiser.

Quando un portatore di interessi, come è in donatore, parla delle proprie esperienze, la reazione tra i fundraiser può essere di rifiuto, rigetto per quanto viene detto.

Come fundraiser bisogna che comprendano che il nostro settore è complesso: per questo bisogna saper ascoltare e bisogna sviluppare un livello di comfort con la tensione che sorge dall’avere obblighi verso un mix interdipendente di portatori di interessi.

Piuttosto che essere tecnici esperti che progettano organizzazioni come se fossero macchine ben oliate, il ruolo dei fundraiser è quello di un interprete che impara a navigare con successo in un complesso sistema sociale.

In questo articolo

Perché ho smesso di donare

Sono un “baby boomer” di circa 75 anni e sono un appassionato donatore. Sostengo le organizzazioni nonprofit che aiutano i giovani a basso reddito nel loro percorso educativo. So già che alla fine dei miei giorni la maggior parte del mio patrimonio andrà a organizzazioni che svolgono efficacemente questo lavoro. Ho donato somme iniziali da 1.000 a 5.000 dollari per vedere come le organizzazioni rispondono. Mi aspetto che riconoscano prontamente il mio dono e poi spieghino come viene utilizzato.

Devo confessarti che sono però rimasto sorpreso e deluso dalle loro risposte, o dalla mancanza di esse. Se i nuovi dati provenienti da Giving USA mostrano un calo storico delle donazioni alle organizzazioni nonprofit forse il motivo è dato dal fatto che le organizzazioni debbano ascoltare ciò che donatori individuali come me ritengono necessario ricevere come risposta.

DUE ESEMPI

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Una delle organizzazioni che sostengo ha ricevuto una donazione di diversi milioni di dollari da MacKenzie Scott. Successivamente alla diffusione di tale notizia mi sarei aspettato che l’organizzazione mi scrivesse per comprendere se e come aveva intenzione di utilizzare la mia donazione, volevo sapere se avrei dovuto dirottare o ridurre la mia contribuzione per garantire il massimo beneficio o se fosse necessario destinare fondi dove c’era maggior bisogno, ma nulla è accaduto. Ho contattato persino il direttore, ma non ho mai ricevuto risposta.

Sei mesi dopo, ho espresso al direttore la mia delusione e ho annunciato che avrei temporaneamente smesso di donare. Ciò ha portato a una discussione sulle ragioni del ritardo, sull’importanza di condividere queste informazioni con i donatori e alla ripresa del mio sostegno. Se non avessi insistito, probabilmente avrei smesso di donare. Non credo di dover essere io a dover convincere l’organizzazione, eppure qui di fatto solo grazie alla mia insistenza è accaduto che io riprendessi a donare a quell’ente.

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Sette mesi fa ho chiesto a un’altra organizzazione maggior chiarezza su dove potrebbero eventualmente finire i soldi del mio patrimonio in caso facessi un lascito e ho incluso una donazione per un uso immediato. Sto ancora aspettando quelle informazioni richieste. E ho fatto una domanda anche ad un’organizzazione nonprofit che aiuta individui a basso reddito a gestire le loro spese, ho chiesto maggiori informazioni sui comuni serviti e sul tipo di aiuto fornito. Nessuna risposta. Ho avuto esperienze simili anche con altre organizzazioni.

Come migliorare l’approccio con i donatori per non perdere donazioni

Complessivamente queste organizzazioni nonprofit hanno perso circa 20.000 dollari in donazioni annuali e 100.000 dollari di assegnazioni ereditarie da parte mia a causa delle loro risposte inadeguate.
Molte persone della mia età desiderano fare la differenza con le loro donazioni e ricevere risposte che mostrino dove vanno i loro soldi. Vogliamo sostenere organizzazioni di successo e vedere la prova che il nostro sostegno ha contribuito al successo. Cerco organizzazioni nonprofit con una missione chiara legata al mio obiettivo, un’efficacia dimostrata all’interno di quella missione e una trasparenza su come verranno utilizzate le donazioni.
La mia esperienza dimostra che le organizzazioni accolgono con entusiasmo le donazioni ma sono lente a rispondere a richieste specifiche. Ecco come possono migliorare il loro approccio ai donatori:

Concentrati sulla gestione dei donatori

Tutti i donatori sono importanti, devi fare attenzione a non tralasciare nessuno di essi e anche a gestirli con equilibrio. Non potrai far dipendere la tua organizzazione da pochi grandi donatori e devi costruirti una più ampia base di supporto a lungo termine.

Pensare al lungo periodo

I fundraiser spesso si impegnano molto sulle attività necessarie a raggiungere gli obiettivi annuali di raccolta fondi, ma bisogna considerare che anche le donazioni future sono importanti. Molti donatori “baby-boomer” come me utilizzano le risposte delle organizzazioni nonprofit per pianificare donazioni ereditarie. Rimanete in contatto con loro. Invitate i donatori nel vostro ufficio per incontrare il personale e i beneficiari. Anche se non donano per un anno o due, continuate a inviare aggiornamenti sull’impatto della loro donazione iniziale.

Conosci i tuoi donatori

Scopri delle loro vite, dei loro background e cosa alimenta la loro passione. Ascolta più che parlare. I donatori che danno 1.000 euro ora potrebbero dare 10.000 euro in futuro se ti connetti ai loro desideri filantropici più profondi. Ad esempio, dopo aver parlato con i fundraiser del mio teatro locale ho scoperto che hanno programmi di dedicati a studenti a basso reddito che vengono formati per scrivere opere teatrali, alcune delle quali vengono poi rappresentate in teatro. Ho accettato di donare perché si collegava al mio desiderio di aiutare i giovani bisognosi.

Rispondi prontamente

La maggior parte delle lettere di ringraziamento delle donazioni che ricevo impiegano almeno un mese ad arrivare, alcune addirittura più di due mesi. Risponde alla donazione anche tramite una semplice email il giorno in cui viene ricevuto, così i donatori non si preoccupano per i ritardi della posta. Le ricevute ufficiali possono arrivare in seguito. Insieme a una donazione a un’organizzazione che affronta la fame, ho incluso una nota scritta a mano dicendo che volevo visitare il loro ufficio. Non ho ricevuto risposta per un mese, finché non ho avuto bisogno di chiedere una ricevuta per motivi fiscali. Ho ricevuto la ricevuta, ma nulla riguardo alla mia richiesta. Ma ho anche un caso positivo: il direttore di un’organizzazione che sostengo appena ricevuta la donazione mi ha chiamato e mi ha espresso il personale apprezzamento. Una risposta tempestiva dimostra che valorizzi non solo la donazione, ma anche l’interesse del donatore e potrebbe persino incoraggiare ulteriori donazioni.

Limitare, o trovare alternative, per le serate di gala

Le serate di gala tendono a evidenziare il divario sociale tra i donatori e i beneficiari. Sono stato invitato a serate di gala con biglietti da 300 dollari, dove i molto ricchi possono consolidare il loro status e non si vedono mai i beneficiari. Ho declinato. Non sono mai stato invitato a un incontro con hot-dog o gelato al parco, dove i donatori possono incontrare lo staff e i beneficiari. Le serate di gala comunicano un messaggio di esclusività che non risuona con le persone comuni che considerano la tua organizzazione per i loro piani testamentari.

Essere trasparenti su dove vanno le donazioni

I donatori vogliono sapere come saranno utilizzati i loro fondi: come prima cosa l’organizzazione deve ringraziare e poi spiegare come si useranno quei soldi e poi rendicontare su quale impatto hanno avuto. Io ad esempio finanzio diverse borse di studio universitarie per studenti a basso reddito. Voglio sapere chi ha ricevuto le borse di studio e gli importi. Non voglio che la mia donazione sostituisca gli aiuti finanziari che il college avrebbe già concesso. Preferisco che i miei soldi forniscano ulteriori aiuti oltre a quelli che la scuola assegna, e donerò di più a borse di studio che lo fanno. Tuttavia, non posso prendere questa decisione se i college non forniscono i dati pertinenti!
La trasparenza conta. Se le organizzazioni desiderano mantenere relazioni con i loro donatori e incoraggiare ulteriori donazioni, devono ascoltare, fare domande e rispondere ai bisogni dei donatori. Solo così possono lavorare efficacemente insieme per il bene comune. 

(>Fonte)