Far Crescere Il Fundraising
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Far crescere il fundraising dentro una nonprofit: 8 strategie fondamentali

Molte organizzazioni, quando iniziano a fare fundraising, si lamentano di non trovare abbastanza fondi. Pensano che il problema sia che non c’è generosità o attenzione da parte dei donatori.
Ma sbagliano punto di vista. E’ l’organizzazione che deve trovare i giusti donatori e essere in grado di chiedere nel modo giusto. 
Dunque, come far crescere il fundraising dentro una organizzazione nonprofit?
In questo articolo troverai alcuni -semplici, ma non banali- consigli pratici per ripensare al fundraising dentro la propria organizzazione.

Cosa troverai in questo articolo

Il fundraising riguarda tutti

Spesso, e questo lo verifichiamo in alcune organizzazioni nonprofit, ci si lamenta verso l’esterno prima di andare a guardare effettivamente la propria situazione.

Ad esempio, la prima domanda da porsi è se dentro la propria organizzazione nonprofit esista oppure no una vera cultura della raccolta fondi.

Cosa vuole dire cultura della raccolta fondi?

Cultura del fundraising vuol dire un valore condiviso non solamente dai fundraiser ma che permea interamente la vita dell’organizzazione. 

Se nella tua organizzazione pensate che il fundraiser sia un eroe solitario, che da solo deve portarsi a casa un risultato economico per far crescere l’organizzazione, allora siete sulla strada sbagliata.

Il fundraising dentro un’organizzazione riguarda tutti. 
Dal consiglio di amministrazione, che deve essere informato e credere nella raccolta fondi.
I colleghi dell’amministrazione, che deve essere pronta a gestire e condividere le informazioni sulle donazioni in tempo reale.
I colleghi che lavorano sul campo e sono a diretto contatto con i progetti, che deve fornire tutte le informazioni utili per scrivere appelli e rendicontazioni.
Il team della comunicazione, che può aiutare orientando i messaggi dell’organizzazione verso la raccolta fondi.
I volontari, che possono dare un grande aiuto su tutte le attività di raccolta fondi, dai banchetti di piazza alla raccolta di nominativi.

E così via. Tutti in un’organizzazione possono aiutare il fundraiser. Anzi, devono sentirsi responsabili della raccolta fondi.

E’ questo il punto di partenza per far crescere il fundraising dentro una nonprofit.

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8 consigli per migliorare il fundraising

Chi tiene i contatti con i donatori?

Tutti i membri dell’organizzazione devono avere contatti con i donatori. Ovvero sanno chi sono, alcuni di loro sono amici, conoscenti. E in base alla relazione che hanno con il donatore aiutano il fundraiser a gestire il contatto.
Il contatto con il donatore non è preclusione solo del fundraiser. Questo non vuol dire che ognuno fa come vuole con i donatori, ma che  il fundraiser deve assumere il ruolo di coordinatore delle comunicazioni con i donatori.

Ingaggiare i membri del consiglio

I membri del direttivo, del consiglio di amministrazione devono partecipare, anche se in modi differenti, nel fundraising. Oltre a comprendere le logiche strategiche , devono appoggiare investimenti dedicati alla raccolta fondi e fidarsi del lavoro del responsabile fundraiser.

Inoltre, devono aiutare nella ricerca di altri donatori, sfruttando la propria rete di contatti. In poche parole, donano e invitano a donare.

Coinvolgere il direttore generale 

Il direttore -o segretario- generale deve essere la prima persona convinta del fundraising. Deve essere la figura che da autorevolezza al fundraiser all’interno dell’organizzazione, in modo che tutto il team collabori e partecipi alla raccolta fondi. Altrimenti ogni sforzo è vano.

Pensare come il donatore

In ogni decisione bisogna porsi la domanda “che cosa il nostro donatore penserebbe?”. Attenzione, questo non vivo dire “che cosa penserei io”, perchè spesso il target dei nostri donatori è diverso da noi. Pensare come il donatore vuol dire appunto fare lo sforzo di decidere non in base a cosa piace a ME, ma in base a cosa può funzionare meglio con i nostri donatori.

Costruire relazioni con i donatori

I donatori devono essere trattati come persone. Bisogna sempre ricordarsi quando inviamo delle comunicazioni che stiamo scrivendo a una persona e che quindi dobbiamo valorizzarla, ringraziarla e trattarla in modo unico. Bisogna sempre cercare di valorizzare i donatori per quello che possono dire, per i contributi che possono dare e costruire con loro una relazione, non solo fare continue richieste di denaro.

Fidelizzare i donatori

L’attenzione e lo sforzo della raccolta fondi non devono essere unicamente nell’avere nuovi donatori. Trovare nuovi donatori è un costo, la vera sfida del fundraising è ingaggiare sempre di più chi ha già donato. Bisogna fidelizzare i donatori che sono già con noi, è l’unico modo per ottenere risultati nel fundraising.

Report e ringraziamenti

Al donatore vanno inviati report su come è stata utilizzata la donazione. E vanno ringraziati di persona se si tratta di una piccola organizzazione. Pensate che oggi costa meno telefonare al donatore per ringraziarlo di persona che inviargli una lettera!

Coinvolgere i volontari

In ogni campagna di raccolta fondi vanno coinvolti i volontari che non vanno trattati come “manodopera a basso costo”

Questi consigli sono validi per tutte le organizzazioni nonprofit e specialmente per quelle medio-piccole.